Pubblicato il 8 lug 2019 • 5 minuti di lettura
Dieta gruppo sanguigno: ne avevi mai sentito parlare?
Nell'articolo ti spieghiamo tutto ciò che c'è da sapere su questo particolare regime alimentare e quali sono i suoi potenziali benefici e controindicazioni.
La diffusione della dieta del gruppo sanguigno risale al 1996 con la pubblicazione del libro “Eat Right 4 Your Type” scritto dal naturopata americano Peter D’Adamo. Il suo libro è stato tradotto in diverse lingue totalizzando circa 7 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Questo regime alimentare è conosciuto anche in Italia grazie al dottor Piero Mozzi che ne ha reinterpretato parte del contenuto, proponendone una sua versione.
La teoria alla base di questa dieta è che vi sia una strettissima correlazione tra gruppo sanguigno, alimentazione, sport e metabolismo. Secondo Peter D’Adamo, il gruppo sanguigno posseduto (classificato in A, B, AB, 0) ha un ruolo di primaria importanza per la salute dell’uomo.
Questa considerazione ha come presupposto il processo di evoluzione biologica e, dunque, l’impronta genetica che caratterizza ognuno di noi.
Nel proprio libro, D’Adamo parte dal fatto che i vari gruppi sanguigni sono comparsi in diversi periodi storici. Da qui teorizza il forte legame tra il tipo di dieta seguito in ogni periodo ed un determinato gruppo sanguigno.
Il principio di base è che – per ciascun gruppo – esistono dei cibi che sono assolutamente consigliati ed altri che, al contrario, dovrebbero essere evitati.
Il gruppo sanguigno di tipo 0 corrisponde a quello più antico al mondo, comparso per la prima volta 40.000 anni fa in Africa.
A quel tempo, gli uomini erano per lo più dei cacciatori poiché si nutrivano principalmente con la carne degli animali che uccidevano, ma erano anche dei raccoglitori poiché integravano l'alimentazione con semi e radici.
Questo gruppo è caratterizzato sia da un buon apparato digerente che da un buon sistema immunitario. Tuttavia potrebbe avere dei problemi che andrebbero a rallentare il normale funzionamento della tiroide.
Infine, i soggetti appartenenti a questo gruppo hanno una maggiore tendenza a sviluppare la celiachia.
Con riferimento all'alimentazione, il gruppo di tipo 0 avrebbe una forte predisposizione per i cibi di origine animale.
In particolare, gli individui appartenenti a questo gruppo trarrebbero maggiori vantaggi da diete iperproteiche (con ridotto consumo di carboidrati ed elevato consumo di proteine e grassi) e da diete chetogeniche (con una bassissima percentuale di carboidrati).
Quindi, tra i cibi consigliati rientrano le carni rosse e magre (da evitare gli insaccati e la carne di maiale), il pesce (non tutti i tipi), la frutta, le verdure (da evitare le olive nere, cavolfiore, patate, cavolini di Bruxelles, cavolo rosso, funghi champignon, mais e melanzane).
Tra i cibi sconsigliati invece rientrano tutti i latticini (mozzarella, formaggi e derivati), i legumi (fagioli, piselli, lenticchie), cereali e derivati (pasta, riso, pane).
Come i cacciatori, anche oggi gli individui con gruppo sanguigno di tipo 0 dovrebbero sottoporsi ad un programma di intensa attività fisica, prediligendo tutti gli sport che richiedono forza e velocità.
Anche dal punto di vista lavorativo, secondo tale teoria, si suggerisce di intraprendere un lavoro che non implichi sedentarietà.
Il gruppo sanguigno di tipo A è un gruppo nato decisamente più tardi dello 0 (del quale risulta l'opposto) ed è quello che caratterizza gli agricoltori.
Qui non si gode di né di un buon apparato digerente né di un buon sistema immunitario, i quali risultano essere particolarmente fragili e delicati.
Per l'alimentazione, il gruppo A avrebbe una forte predisposizione per i cibi di origine vegetale.
Quindi, tra i cibi consigliati rientrano le verdure ed ortaggi (contenendo le dosi di patate, cavolo, cappuccio e pomodori), i legumi (limitando i ceci), i semi oleosi, la frutta, il pesce (in particolare salmone e simili) ed i cereali.
Tra quelli sconsigliati troviamo: carne (evitare la carne rossa, ma è possibile consumare limitatamente quella di pollo e tacchino), latticini (tutti i derivati del latte) e grano.
Quanto all'attività fisica, gli individui che appartengono a questo gruppo sanguigno avrebbero maggiori benefici praticando attività rilassanti e di meditazione.
Quindi si consiglia un tipo di sport leggero come lo stretching, la ginnastica posturale, il golf o rilassante come lo yoga.
Il gruppo sanguigno di tipo B è il gruppo a cui appartengono le popolazioni nomadi.
Questi soggetti sono caratterizzati da un sistema immunitario molto forte ed efficiente nonché da un apparato digerente molto buono.
Per l'alimentazione, il gruppo B è il gruppo che avrebbe la possibilità di seguire senza alcun problema una dieta onnivora.
Ci sono moltissimi cibi consigliati per questo gruppo: pesce (ad esclusione delle vongole, salmone affumicato ed acciughe), carne (ad esclusione del pollo), molti dei legumi esistenti, ortaggi e verdure (ad esclusione dei carciofi, olive, zucca e ravanelli) e frutta (ad eccezione di pomodori e melograni).ù
A quanto pare questo gruppo risulta essere l'unico per cui è possibile consumare il latte e quasi tutti i suoi derivati senza alcun tipo di problema.
Tra i cibi sconsigliati rientrano quelli ricchi di conservanti e zuccheri aggiunti ed i cereali con glutine.
Con riferimento all’attività fisica - dati i numerosi spostamenti che caratterizzano la popolazione nomade - al gruppo B sarebbero consigliate attività fisiche leggere e moderate come il nuoto, il tennis, il jogging, cycling o le arti marziali.
Il gruppo sanguigno di tipo AB è il gruppo moderno che si colloca nella scala evolutiva più alta - sarebbe nato infatti solo 1000 anni fa - e a cui appartiene solo il 2,5% della popolazione moderna.
É conosciuto come il gruppo enigmatico in quanto il mix di caratteristiche del gruppo A e del gruppo B non ne consentono una definizione specifica.
Per l'alimentazione, anche il gruppo AB non è sottoposto a troppe restrizioni.
Ci sono moltissimi cibi consigliati: pesce (ad esclusione di vongole, crostacei, salmone affumicato ed acciughe), carne (tacchino, agnello e coniglio), molti tipi di legumi, ortaggi e verdure (con attenzione a quelle da evitare per gruppo A e B) e frutta.
Anche questo gruppo può consumare il latte e quasi tutti i suoi derivati senza problemi.
Tra i cibi sconsigliati rientrano quelli ricchi di conservanti e zuccheri aggiunti ed i cereali con glutine. No anche a fagioli neri, ceci, formaggi stagionati, azuki. No a carne di suino ed insaccati.
Con riferimento all’attività fisica al gruppo AB sono consigliate attività fisiche leggere e moderate come il nuoto, il tennis, il jogging, cycling, il tai-chi, lo yoga e le arti marziali.
Nonostante la sua elevata diffusione, ad oggi non risulta alcuna evidenza scientifica che confermi i benefici derivanti dall'adozione di questa tipologia di alimentazione.
Infatti, dal punto di vista scientifico non c'è alcuna prova che l'evoluzione biologica dell'uomo (e dei gruppi sanguigni) sia collegata alla tipologia di dieta adottata nei vari periodi storici.
Il gruppo sanguigno si determina con la trasmissione di alcuni geni da parte dei genitori ai figli e non può essere mutato se non in circostanze particolari come il trapianto di un midollo osseo proveniente da un donatore con un altro gruppo sanguigno.
Molteplici studi di nutrigenomica e nutrigenetica riportati su riviste scientifiche come American Journal of Clinical Nutrition o Journal of Nutrition, hanno dimostrato che non vi è correlazione tra gruppo sanguigno e benefici di un determinato regime alimentare.
Sono invece le nostre caratteristiche personali che possono influenzare la reazione del corpo in riferimento all'ingerimento di determinati cibi. D'altra parte non vi sono nemmeno delle vere e proprie controindicazioni per la dieta del gruppo sanguigno.
Infatti, il consumo limitato di alcuni cibi (come carne e latticini) e l'introduzione di molta frutta e verdura apporta moltissimi benefici che però non sarebbero in alcun modo collegati al gruppo sanguigno.
Per quanto riguarda la dieta prevista per il gruppo 0, quest'ultima potrebbe comportare tutti gli svantaggi attribuibili a coloro i quali seguono un regime alimentare iperproteico (ad esempio l'affaticamento dei reni e del fegato).
Per ottenere reali benefici dalla dieta, la scelta migliore è sempre e comunque quella di richiedere ad un esperto la formulazione di un piano alimentare ad hoc, che possa essere personalizzato sulla base delle proprie caratteristiche personali ed obiettivi di forma fisica.
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