Pubblicato il 19 mag 2020 • 4 minuti di lettura
Il Kundalini Yoga è uno stile tantrico che combina tecniche di meditazione, rilassamento e respirazione per migliorare la connessione con se stessi.
In questo articolo, ti parliamo di quelle che sono le peculiarità dello stile, dei suoi benefici e delle asana più diffuse.
Una delle pratiche più particolari di yoga, è quella rappresentata dal Kundalini Yoga, un mix di stili (in particolare Hatha) che hanno il compito di incrementare l'energia nel corpo e la consapevolezza di sé.
Come per tutte le altre varianti appartenenti alla medesima disciplina, anche il termine kundalini ha origine sanscrita. In particolare, kundal significa "avvolto su se stesso, attorcigliato o arrotolato" ed è la rappresentazione dell'energia latente localizzata alla base della spina dorsale di ogni essere umano. La parola ini identifica, invece, l'accezione femminile di tale energia latente.
Lo scopo dello yoga della consapevolezza è dunque quello di riconoscere questa energia assopita e di risvegliarla, per donare a chi la pratica la piena realizzazione di sé stesso nonché sviluppare concentrazione e prontezza della mente.
Il risveglio dell'energia latente avviene grazie a delle asana particolari che spesso si ritrovano anche nell'Hatha Yoga.
La diffusione dello stile in tutto l'occidente si deve al maestro Yogi Bhajan che - negli anni '70 - ha aperto una pratica esclusiva al mondo.
Infatti, inizialmente quest'ultima veniva tramandata a voce dal maestro ad un solo allievo prescelto e i testi scritti sull'argomento erano segreti.
Tuttavia - secondo Yogi - chiunque doveva avere il diritto di migliorarsi e conoscere i benefici dello stile, motivo per cui decise di diffondere la pratica, eliminando una volta per tutte la segretezza che celava il kundalini.
Come anticipato, una classe di kundalini yoga prevede l'esecuzione di particolari sequenze e può essere focalizzata sull'attivazione di una determinata parte del sistema energetico, nervoso o endocrino oppure avere un focus sulla meditazione.
In generale, lo stile include:
Il focus particolare che questo stile ha sull'energia, richiede che i praticanti siano solitamente vestiti di bianco, con dei copricapi e turbanti.
Il bianco è un colore che serve ad amplificare la sensazione di espansione dell'energia.
Tuttavia, questo dress code non è obbligatorio e il più delle volte non è utilizzato. Ecco alcune delle posizioni più ricorrenti che ritroviamo in questa variante.
Una delle varianti più diffuse per questa asana è la posizione del triangolo esteso. Si parte in piedi, con le gambe divaricate verso gli estremi del lato lungo del tappetino (gamba destra in avanti, gamba sinistra indietro).
Tutto il corpo deve essere orientato in avanti e l'ampiezza tra i piedi dovrebbe corrispondere a circa due volte e mezzo la larghezza delle spalle. Da qui, sollevano le braccia all'altezza delle spalle, con i palmi rivolti verso il basso. Il piede della gamba destra deve avere formare un angolo di 90°, così come quello della gamba sinistra, che va inclinato solo leggermente.
Si continua eseguendo un'ulteriore inclinazione del busto verso destra, sollevando di conseguenza il braccio sinistro, mentre la mano destra va a posizionarsi sul tappetino (se non riesci ad arrivare fino a terra, andrà bene anche sul polpaccio o sulla caviglia).
Tutte le zone del corpo coinvolte devono essere ben distese ed allineate. Respira profondamente e mantieni la posizione di allungamento per qualche minuto, poi scioglila in modo lento e ritorna alla posizione di partenza. Ripeti tutto dal lato opposto.
Puoi eseguire una variante della posizione del triangolo per la quale è necessario posizionarsi in quadrupedia, con punte dei piedi e mani ben aderenti al pavimento.
Dalla posizione a quattro zampe si inizia a sollevare il bacino, distendendo contemporaneamente braccia e gambe, fino a portare l'intera pianta dei piedi sul pavimento, con presa ben salda.
Per chi esegue la posizione del triangolo da poco tempo è assolutamente normale non riuscire a tendere completamente le gambe e restare con i talloni sollevati rispetto al pavimento. La flessibilità arriverà con una pratica costante.
La posizione della rana va invece eseguita a terra con l'ausilio di un tappetino da yoga.
Si parte dalla asana della tavola, dunque in posizione di quadrupedia, ma con le ginocchia aperte un po' in più rispetto all'ampiezza del bacino, braccia distese, schiena diritta e collo rilassato.
Da questa posizione spostati verso il basso piegando gomiti ed avambracci verso terra mentre spingi i fianchi all'indietro, per allungarli.
Mantieni l'asana per circa 6 respiri lenti e profondi per poi ritornare alla posizione della tavola. Dunque spingiti verso l'alto distendendo nuovamente le braccia, sempre in maniera lenta e controllata.
Le posizioni del gatto e della mucca sono ottime per la distensione ed il rilassamento di tutto il tratto della colonna vertebrale. Si parte con la posizione della mucca.
Qui l'obiettivo è quello di inarcare la schiena con una curvatura opposta rispetto alla posizione del gatto che sarà con la pancia che spinge verso il basso, inspirando. Una volta terminata si passa alla posizione del gatto, quindi in quadrupedia sul tappetino.
Le gambe sono divaricate alla larghezza del bacino, mentre la braccia sono posizionate alla larghezza delle spalle, completamente tese. Da qui si espira e si curva il più possibile la schiena verso l'alto mentre tutta l'aria fuoriesce dai polmoni.
Il capo accompagna la colonna durante tutto il movimento, quindi sarà mantenuto verso il basso nella prima posizione e verso l'alto durante l'esecuzione della seconda.
In entrambi i casi spalle sono lontane dalle orecchie, l'addome fornisce un supporto al movimento e le punte dei piedi a terra per tutta la durata dell'espirazione.
La posizione supina per la meditazione è una delle asana più ricorrenti per la pratica e viene spesso eseguita al termine della classe.
Per il corpo è la posizione più semplice in assoluto poiché è necessario sdraiarsi in posizione supina sul tappetino, chiudere gli occhi, respirare profondamente ed abbandonarsi alla meditazione per almeno 10 minuti, con i suoni rilassanti tipici dello yoga.
Lo yoga della consapevolezza è una variante ottima per ottenere un corpo ed una mente forti e liberi da condizionamenti. I benefici ottenuti da una pratica costante sono tantissimi.
Vediamoli insieme. Questo stile di yoga pone un accento particolare sullo spirito e sulla visione di se stessi. Non a caso è soprannominato yoga della consapevolezza: è proprio su questo aspetto che si basa l'intera filosofia dello stile.
La pratica degli asana, dei mantra e di tutte le tecniche di respirazione è orientata tutta alla riscoperta di sé stessi e al risveglio dell'energia latente. Per questo permette di conoscere a fondo anche la propria mente.
Il kundalini agisce positivamente sul sistema nervoso centrale e periferico. Rilassa la muscolatura riducendo così lo stress e le tensioni, permette un migliore controllo della propria emotività e migliora il senso di benessere generale.
Aiuta ad avere una mente libera, lucida nonché più reattiva nelle decisioni. Ancora lo yoga della consapevolezza ha un potente effetto distensivo della muscolatura.
Gli asana di allungamento permettono di guadagnare una maggiore flessibilità ed elasticità muscolare, con ottimi effetti anche sulle azioni quotidiane e sul funzionamento degli organi interni.
Il kundalini è adatto per tutte le età e non presenta particolari controindicazioni, ad eccezione di alcuni asana che non possono essere eseguite da chi ha problemi posturali significativi, da chi ha subito lesioni, dalle donne in gravidanza o da persone molto anziane.
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