Pubblicato il 16 mag 2025 • 5 minuti di lettura
Ritrovare fiducia in sé stessi dopo un errore è una delle sfide più toste che puoi affrontare al lavoro. Quando le cose vanno male e senti di aver fallito, sembra che tutto intorno a te si blocchi. Ti viene da pensare di non essere più capace, di non avere più niente da dare. Succede a tutti, anche ai migliori. Il problema non è cadere, ma capire come rialzarsi.
È facile lasciarsi andare e pensare di non poter cambiare la situazione. In realtà, quello che fa la differenza è come scegli di reagire. Puoi restare fermo, oppure puoi riprendere in mano la tua storia e decidere di ripartire. La fiducia in sé stessi non si recupera dall’oggi al domani, richiede pazienza, voglia e anche un po’ di gentilezza verso te stesso.
Il primo passo è riconoscere il tuo valore, anche quando sembra nascosto. Non devi fare tutto da solo: chiedere aiuto, parlare e confrontarti fa bene. E soprattutto ricorda: un errore non definisce chi sei. Quello che conta davvero è la persona che scegli di essere ogni giorno, quando decidi di rimetterti in gioco e andare avanti.
Ammettere un errore fa paura. Appena succede, la mente comincia a ripeterti che hai rovinato tutto, che non sarai più credibile, che forse non meriti nemmeno di stare lì. Ma la verità è che l’errore è umano. Non significa che sei incapace, significa solo che stai imparando. Non esiste crescita senza sbagli, e più lo capisci, più riesci a liberarti dal peso che ti blocca. Quello che conta è non lasciare che il fallimento diventi un’etichetta. Sei molto più dei tuoi errori, anche quando la voce dentro di te ti fa credere il contrario.
Quando qualcosa va storto, è facile scivolare nella vergogna. Cominci a chiuderti, a evitare i colleghi, a non voler parlare. Ma la vergogna non porta mai alla soluzione, anzi ti isola ancora di più. La cosa migliore che puoi fare è accettare che l’autostima vacilla, ma può essere ricostruita. Devi lavorare per riconoscere le tue qualità, anche piccole, e ripartire da lì. Guarda a tutto quello che hai fatto bene in passato, ai momenti in cui hai superato difficoltà. Non lasciare che un errore cancelli tutto il resto, perché hai dentro molto più di quanto credi.
Uno degli sbagli più comuni è pensare di dover affrontare tutto da solo. Ma isolarti non ti rende più forte, ti fa solo sentire più perso. Parlare con qualcuno, anche solo per sfogarti, può alleggerire enormemente la pressione. A volte un collega, un amico, o qualcuno di fidato nell’ambiente lavorativo può darti una prospettiva nuova. Il sostegno aziendale esiste anche per questo: per non lasciarti affondare nei momenti difficili. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, è un modo per dimostrare che tieni a te stesso e al tuo futuro.
Dopo un momento difficile, la fiducia in te stesso sembra sparita. Ma non devi aspettarti di sentirti forte da un giorno all’altro. Il segreto è partire da piccole vittorie, da quelle cose che sai fare bene e che ti danno un minimo di sicurezza. Non serve puntare subito in alto. Portare a termine un compito semplice, anche solo finire una mail importante o chiudere una piccola attività, può ridarti la sensazione di controllo. Ogni volta che completi qualcosa, anche piccola, stai ricostruendo la tua base interna.
Spesso ci dimentichiamo di quanto valiamo, soprattutto quando le cose vanno male. Invece, è proprio il momento in cui bisogna fermarsi e fare un bilancio. Quali sono le tue qualità? Quali competenze hai sviluppato? Prenditi il tempo per pensarci, magari scrivendo tutto su un foglio. Vedrai che usciranno fuori tante capacità che avevi nascosto sotto la delusione. L’autostima non si nutre solo di successi esterni, si alimenta anche con la consapevolezza interiore. Più riesci a guardarti con onestà, più scoprirai di avere risorse che non pensavi.
Un grande ostacolo nella ricostruzione della fiducia è il bisogno costante di sentirsi approvati dagli altri. Ma non puoi basare la tua autostima solo su quello che pensano i colleghi o il capo. Devi imparare a dirti da solo: “Sto facendo bene”. Non significa diventare arroganti, significa riconoscere il proprio impegno e il proprio valore anche quando non arrivano applausi esterni. La vera forza nasce dentro, quando cominci a credere che non hai bisogno di dimostrare sempre tutto a tutti, ma solo di essere coerente con te stesso.
Quando attraversi un momento difficile, la tentazione più grande è quella di chiuderti e fare tutto da solo. Pensi che se chiedi aiuto, gli altri ti vedranno come debole. In realtà, è l’esatto opposto. Riconoscere di avere bisogno di sostegno è un segno di forza, non di fragilità. Nessuno si rialza da terra contando solo sulle proprie forze. Accettare il sostegno aziendale, parlare con i colleghi, aprirti con qualcuno di fidato ti aiuta a liberare la mente e a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Non serve raccontare tutto a tutti. Quello che conta è individuare le persone giuste, quelle che possono darti un consiglio sincero, una spinta positiva, o anche solo ascoltarti senza giudicare. Spesso basta un confronto per alleggerire il peso e ricordarti che non sei solo. Colleghi, amici in azienda, magari anche figure interne che si occupano di benessere: il sostegno aziendale può arrivare da tante direzioni. Devi solo avere il coraggio di guardarti intorno e scegliere chi può essere al tuo fianco nel momento giusto.
Il bello di chiedere aiuto non è solo ricevere supporto, ma anche aprire la porta a nuove idee. A volte chi ti ascolta ti offre un punto di vista che non avevi considerato, una soluzione che non ti era venuta in mente. Questo confronto diventa un’occasione di crescita: non stai solo recuperando fiducia, stai anche imparando qualcosa di nuovo. Ripartire dopo un errore diventa più semplice quando hai intorno a te persone che credono nelle tue capacità e ti spingono a guardare avanti, con energia e determinazione.
Dopo aver vissuto un errore, la ripartenza richiede uno sforzo preciso: smettere di rimuginare su quello che è andato storto. È normale ripensarci, ma non puoi vivere guardando solo allo sbaglio. Devi decidere di spostare lo sguardo avanti, verso le possibilità nuove che hai davanti. Ogni momento è buono per ricominciare, a patto che tu scelga di non restare incastrato nei pensieri negativi. Rimanere fermo nel passato ti toglie energia, mentre spostarti verso il futuro ti dà una nuova spinta.
Un errore può essere visto come una fine oppure come un punto di svolta. Sta a te scegliere cosa diventa per la tua vita. Se riesci a guardarlo come un’occasione per capire meglio te stesso, allora diventa uno strumento prezioso. Ogni errore ha qualcosa da insegnarti, fosse anche solo mostrarti quali sono i tuoi limiti o quali aspetti migliorare. Invece di colpevolizzarti, prova a chiederti: cosa ho imparato? Come posso usare questa esperienza per crescere? Trasformare un fallimento in energia positiva non è un miracolo, è un lavoro di testa e di cuore.
Per ripartire davvero, servono nuovi obiettivi concreti. Non devono essere giganteschi, devono solo darti una direzione. Scegli piccoli passi, qualcosa che puoi raggiungere senza sentirti sopraffatto. Un obiettivo semplice, come portare a termine un progetto, migliorare una competenza o ristabilire un rapporto lavorativo, può diventare la base per ricostruire fiducia. Ogni passo avanti rafforza la tua autostima e ti spinge a credere di nuovo in te stesso. La ripartenza non è solo ricominciare, è farlo con una nuova consapevolezza e con la voglia di trasformare le cadute in occasioni di crescita.
Ritrovare fiducia in te stesso dopo un fallimento non è mai semplice, ma è possibile. Devi solo ricordarti che non sei definito dai tuoi errori, ma da come scegli di reagire. Ogni caduta può diventare una spinta se decidi di non arrenderti.
Non serve fare tutto da solo: accetta il sostegno aziendale, parla, confrontati, cerca alleati. E soprattutto, smetti di guardarti solo attraverso gli occhi degli altri. Il vero cambiamento parte da dentro, quando riconosci il tuo valore anche nei momenti più difficili.
La ripartenza non è questione di fortuna, è questione di scelte. Puoi decidere di rimanere fermo, oppure puoi decidere di muoverti, anche con passi piccoli, verso qualcosa di nuovo. Il futuro è tuo, se scegli di crederci e di credere in te stesso.
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Redazione Fitprime
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