Published on 28 Jan 2020 - 4 minutes read
Con il termine aterosclerosi si intende un processo degenerativo che porta a un restringimento ed indurimento progressivo delle pareti arteriose.
Spesso questo termine si confonde con arteriosclerosi, anch’esso processo degenerativo che porta allo stesso risultato, ma dove il fattore scatenante è principalmente legato all’età.
Nell'aterosclerosi invece il principale responsabile sarà il nostro stile di vita.
Per capire cos’è l’aterosclerosi è bene conoscere la funzione delle arterie.
Le arterie sono dei vasi deputati al trasporto del sangue uscente dal cuore, sangue ricco di nutrienti ed ossigeno senza il quale i vari tessuti del nostro organismo non possono sopravvivere.
Questi vasi avranno un diametro più o meno variabile a seconda della quantità di sangue che le deve attraversare e la zona del corpo in cui si trovano.
Altra caratteristica sarà caratterizzata da un certo grado di elasticità che gli permetterà di adattarsi al differente volume di sangue che le attraverserà (durante l’attività fisica di tipo aerobico, per esempio, il volume di sangue che le attraversa in un minuto aumenterà di cinque volte).
In seguito a processi aterosclerotici queste caratteristiche, ovvero il diametro e l’elasticità, vengono alterate, compromettendone la funzionalità.
Questi processi sono causa delle patologie più rischiose e diffuse nei paesi industrializzati come il nostro: Angina Pectoris, infarto, ictus sono le più comuni.
Questi processi che portano alla degenerazione dell’arteria partiranno da una lesione nella parete interna dell’arteria.
Quest'ultima sarà causata principalmente dalla pressione alta, dall’ipercolesterolemia, alti livelli di glicemia, fumo o altre sostanze in grado di produrre alti livelli di radicali liberi.
Una volta avvenuto il piccolo danno seguirà un processo infiammatorio mediato dalle piastrine, si formerà una zona fibrosa (poco elastica) e dove, con più facilità si “incastreranno” le molecole di colesterolo e altri lipidi contenuti nel sangue.
Con il passare del tempo questi accumuli ridurranno sempre di più il diametro dell’arteria. In seguito a questi processi potremmo avere due effetti: il primo, visto il ridotto diametro del vaso, sarà una riduzione del flusso di sangue e quindi ossigeno e nutrienti ai vari tessuti e organi, instaurando una situazione di sofferenza.
Questi accumuli di lipidi possono staccarsi improvvisamente, formare dei trombi e bloccare l’afflusso di sangue ad un organo, come succede nel caso dell’infarto. Tutto questo avviene in maniera silente, ovvero non vi saranno sintomi che ci permetteranno di capire che lo stato delle nostre arterie sta, di giorno in giorno peggiorando.
L’angina pectoris e l’infarto saranno provocate per esempio, quando questi processi colpiscono le arterie coronariche, ovvero quelle arterie che portano ossigeno e nutrienti al muscolo cardiaco.
In seguito a tutte queste condizioni si può facilmente capire come sia un corretto stile di vita a non permettere il nascere di questi processi che, nel corso degli anni, può danneggiare in maniera del tutto asintomatica, subdola, le nostre arterie la cui efficienza è fondamentali per la vita.
Sarà ovviamente quello che mangiamo e come ci muoviamo ad avere la possibilità di mantenere i nostri vasi sempre in ottima salute.
L’attività fisica è l’unico mezzo per cambiare la morfologia dei nostri vasi e che quindi può allontanare il rischio di aterosclerosi.
Quando ci alleniamo miglioriamo proprio perché cambiamo “come il nostro corpo è fatto”: aumenta la nostra capacità di correre o di fare le scale senza affanno, anche perché le nostre arterie, sottoposte ad allenamento, con il passare del tempo diventeranno sempre più elastiche e grandi, anche del 30%.
Più saranno grandi e elastiche e meno si ostruiranno. Inoltre aumenterà anche la rete di capillari che invade tutti i tessuti, questo vuol dire che il sangue può prendere più strade, incontra meno resistenza, la pressione arteriosa (la famosa 120 – 80) scenderà, come avevamo visto la pressione alta è una delle principali cause.
L’esercizio fisico favorirà inoltre il nascere di vasi che cercheranno di sorpassare le arterie ostruite con una specie di Bypass naturale.
L’allenamento da fare sarà sia di tipo isotonico (pesi) che aerobico. Nel primo caso si favorirà l'elasticità e l’ampiezza dei vasi; nel secondo il diffondersi della rete di capillari.
Per quando riguarda i pesi un lavoro che va dalle 4 alle 12 ripetizioni massimo per serie, pesi troppo bassi con elevate ripetizioni non sono in grado di provocare questo adattamento.
Per l’allenamento aerobico l’intensità dovrà essere pari ad almeno il 60% del Vo2Max.
Per evitare che questi processi si instaurano e che quindi sfocino in patologie come l’aterosclerosi, si dovrà poi stare attenti a non alzare troppo il colesterolo circolante.
Per fare ciò non dovrai evitare i prodotti di origine animale come si consiglia nelle dicerie comuni. Per questi processi il vero nemico sarà la glicemia alta, sia perché favorisce il danno ai vasi come abbiamo già detto, ma anche perché aumenterà vertiginosamente il colesterolo circolante.
Il colesterolo infatti si divide in colesterolo esogeno (introdotto con la dieta) ed endogeno (prodotto dal nostro corpo).
L’esogeno è una piccola percentuale, visto che un più di una certa quantità a pasto non possiamo assorbirla; l’endogeno lo produciamo a partire dagli zuccheri.
Più carboidrati complessi mangiamo, più si innalza la glicemia, più avremmo processi infiammatori e più avremmo colesterolo.
Ridurne quindi la quantità e favorire l’utilizzo di oli vegetali come l’olio di oliva (ricco di vitamina E) che ha un ruolo protettivo contro questi processi.
Consumare cibi ricchi di Omega 3, acido grasso ad azione antinfiammatoria e previene il danno alle arterie. I cibi più ricchi sono pesce, soprattutto salmone, sardine.
Aumentare il consumo di verdura e frutta abbassa la glicemia del pasto, e sono anche ricche di vitamine e antiossidanti che rallentano questi processi.
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