Published on 3 Jun 2025 - 5 minutes read
Livelli del contratto collettivo del commercio: tutto parte da qui. Se gestisci persone nel mondo del retail o dei servizi, conoscere con precisione chi fa cosa, con quale responsabilità e con quale costo non è un'opzione, ma una tua responsabilità concreta.
Il contratto collettivo del terziario, recentemente aggiornato, definisce con chiarezza ruoli, retribuzioni e tutele. E tu devi padroneggiarli. Perché ogni scelta sbagliata su questi elementi può trasformarsi in un problema economico, organizzativo o legale. Al contrario, usare bene il contratto ti permette di strutturare squadre efficienti, coerenti e motivate.
Non si tratta solo di leggere tabelle. Devi sapere come gestire i passaggi di livello, quando scattano le anzianità, cosa comportano le indennità e come bilanciare tutto questo con gli obiettivi aziendali. Serve una visione strategica e aggiornata.
E se pensi che il contratto sia un limite, stai guardando dalla parte sbagliata. Può diventare un alleato, se sai come usarlo. Qui entra in gioco il tuo ruolo: guidare con consapevolezza, chiarezza e competenza.
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Nel settore del commercio, sapere come sono strutturati i livelli contrattuali ti dà un vantaggio decisivo nella gestione delle risorse. Il contratto collettivo prevede sette livelli più la figura del Quadro, ciascuno con compiti, competenze e autonomia ben definiti.
Al vertice ci sono i Quadri, ruoli dirigenziali con compiti di coordinamento. Subito sotto troviamo il primo livello, destinato a figure specializzate e strategiche come direttori di punto vendita o responsabili marketing. Dal secondo livello in giù, le mansioni diventano progressivamente più operative. Il settimo livello riguarda le attività meno complesse, come gli addetti alle pulizie.
Questa griglia non è solo teoria. Ti permette di definire aspettative, percorsi di carriera e livelli di retribuzione in modo coerente con le reali esigenze aziendali.
Il rinnovo contrattuale 2024-2027 ha introdotto incrementi salariali scaglionati. Dal novembre 2025, i minimi mensili lordi aggiornati sono i seguenti: per i Quadri 2.986 euro, per il primo livello 2.506 euro, fino ai 1.397 euro del settimo livello.
Queste cifre includono paga base, indennità di contingenza ed eventuali elementi accessori fissi. Ogni aumento incide direttamente sulla pianificazione del tuo budget, ma ti offre anche la possibilità di rendere più attrattive alcune posizioni.
Non dimenticare che si tratta di importi minimi: a questi si sommano superminimi, premi o scatti di anzianità. Sapere dove si colloca ogni dipendente all’interno di questa scala ti aiuta a prevenire squilibri e garantire equità interna.
La chiarezza sui livelli non è solo un obbligo contrattuale. È uno strumento per dare struttura, motivazione e coerenza al tuo team. E per farlo funzionare davvero.
Nel tuo piano retributivo, non esistono solo i dodici stipendi annui. Il contratto del commercio prevede anche tredicesima e quattordicesima, entrambe obbligatorie e calcolate sulla retribuzione effettiva, non solo sulla base. Questo significa che devi includere anche superminimi, indennità e premi fissi.
La tredicesima si paga a dicembre, la quattordicesima a giugno. E no, non puoi scegliere di non erogarle. Ogni errore qui diventa un contenzioso potenziale. Queste due mensilità aggiuntive sono parte integrante del costo del lavoro, e se non le pianifichi con attenzione rischi imprevisti che pesano sul cash flow.
Oltre ai minimi contrattuali, spesso hai promesso incentivi economici personalizzati: scatti di anzianità, premi una tantum, trattamenti ad personam. Tutti elementi che incidono sulla retribuzione totale e che vanno monitorati nel tempo.
Gli scatti di anzianità maturano ogni tre anni e sono automatici. I superminimi, invece, sono discrezionali. Attento però: una volta riconosciuti, diventano strutturali se concessi in modo continuativo. Questo significa che possono entrare nel conteggio per ferie, malattia o TFR.
Nel tempo, questi elementi possono creare differenze retributive importanti anche tra lavoratori dello stesso livello. Devi controllarli con regolarità, sia per evitare disallineamenti, sia per garantire equità interna.
Gestire bene tutti questi aspetti non è solo una questione amministrativa. È uno strumento concreto per mantenere le promesse, costruire fiducia e motivare chi lavora con te. E tutto questo, sì, si riflette direttamente anche nei risultati.
Il contratto collettivo ti consente di modulare l’orario settimanale in base alle esigenze reali della tua azienda. La norma prevede 40 ore, ma puoi accordarti su 38 o 39 ore medie assorbendo permessi e festività soppresse. Hai margine per adattare la distribuzione su 5 o 6 giorni, senza superare il tetto delle 48 ore settimanali, straordinari inclusi.
Per alcuni settori, come la distribuzione carburanti, il CCNL consente anche regimi fino a 45 ore. Questa elasticità ti permette di organizzare turnazioni sostenibili e più coerenti con i picchi di lavoro.
Ogni lavoratore ha diritto a 26 giorni di ferie retribuite all’anno, che corrispondono a quattro settimane piene più due giorni. Si calcolano su una settimana lavorativa di sei giorni, anche se l’orario è distribuito su cinque.
Non puoi monetizzarle, se non al termine del rapporto. E no, non puoi rimandarle all’infinito. Le ferie maturano in proporzione al lavoro svolto, e se non vengono utilizzate possono generare problemi gestionali, contabili e di clima. Permetti alle persone di staccare: ne guadagni in energia e rendimento.
Il contratto prevede 56 o 72 ore di permessi (ROL) all’anno, a seconda della dimensione dell’impresa. A questi si aggiungono le 32 ore delle ex festività, più eventuali permessi speciali per lutto, matrimonio o gravi motivi.
Se hai nuovi assunti, ricorda che i ROL maturano in forma ridotta nei primi anni. E tutto questo va tracciato bene, altrimenti rischi disallineamenti nei conteggi e tensioni sul piano operativo. Serve attenzione, ma è proprio questa attenzione che ti permette di lavorare con serenità.
Il contratto collettivo prevede diverse tipologie di congedo che devi conoscere bene. La maternità obbligatoria garantisce alla dipendente il 100% della retribuzione netta per cinque mesi, grazie all’integrazione dell’indennità INPS. Durante questo periodo, maturano anche tredicesima, quattordicesima e ferie.
Il congedo parentale, invece, può arrivare fino a 10 mesi complessivi tra entrambi i genitori. Nei primi 6 mesi, c’è una copertura parziale, poi il periodo restante non è retribuito. Anche qui, ferie e mensilità continuano a maturare. Se devi pianificare una sostituzione, questi dettagli fanno la differenza.
In caso di malattia, il contratto prevede un periodo di comporto di 180 giorni, estendibile con aspettativa. L’azienda integra l’indennità INPS per garantire una copertura parziale o totale a seconda della durata dell’assenza. Nei primi giorni, il contratto copre fino al 100%, ma l’integrazione si riduce se gli episodi si ripetono.
Per infortunio sul lavoro, l’indennizzo è garantito da INAIL con integrazione aziendale. Dal primo giorno viene pagato il 100%, poi il trattamento varia. Oltre i 20 giorni, il lavoratore torna a percepire l’intera retribuzione netta.
Hai anche l’obbligo di riconoscere permessi per matrimonio, lutto, gravi motivi familiari o donne in percorsi di protezione per violenza. Ognuno ha requisiti specifici e documentazione da richiedere. Se non applichi correttamente queste tutele, rischi sanzioni, contenziosi o tensioni interne.
Conoscere bene questi istituti ti permette di affrontare ogni situazione in modo trasparente, tutelando sia le persone che la tua impresa.
Conoscere in profondità il contratto collettivo del commercio ti permette di gestire meglio ogni fase della relazione lavorativa. Dall’assunzione alla definizione della retribuzione, fino alla gestione di ferie, congedi e assenze: ogni norma del contratto può diventare uno strumento di gestione efficace.
Non si tratta solo di rispettare un obbligo legale. Si tratta di costruire fiducia, attrarre talenti e creare un contesto in cui le persone si sentono riconosciute e tutelate. Questo è il primo passo per ottenere risultati duraturi.
Usare correttamente la classificazione dei livelli, pianificare gli scatti, applicare con precisione tutele e compensi accessori ti aiuta a evitare errori, ma soprattutto a dare coerenza al tuo modello organizzativo.
Il contratto è una guida. Ma serve il tuo sguardo strategico per trasformarlo in una leva di crescita, capace di fare la differenza sul lungo periodo.
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