Tutti abbiamo bisogno di essere consapevoli che i nostri sforzi nel lavoro siano importanti e abbiano valore per qualcuno. Ci piace riconoscere che il nostro contributo sia utile per il raggiungimento complessivo degli obiettivi aziendali. Sentendoci parte di un team, siamo più stimolati a dare il massimo. Ma non solo: sapendo che il nostro impegno sarà valorizzato e perchè no, anche premiato, diventiamo più efficienti.
Infatti qualsiasi dipendente ha bisogno di sentirsi costantemente apprezzato per le proprie specifiche qualità. Un’impresa, non in grado di valorizzare l’impegno delle proprie risorse, rischia di avere lavoratori incapaci di amare ciò che fanno. In effetti un dipendente non soddisfatto perde la propria motivazione e va incontro a un pericoloso calo di produttività.
In questo articolo ti mostriamo quali siano le principali cause di insoddisfazione sul luogo di lavoro, partendo dal presupposto che ogni lavoratore, anche il miglior talento, è prima di tutto una persona. In quanto tale possiede tutta una serie di necessità che il datore di lavoro è chiamato ad accogliere e rispettare. Inoltre condividiamo con te il modo in cui puoi migliorare la vita dei tuoi dipendenti. Ricorda sempre che lo stile di vita di un lavoratore incide sulla sua produttività. Se hai a cuore il benessere delle tue risorse, loro avranno a cuore la tua impresa. Ti basta seguire i nostri consigli.
Quali sono le principali cause di insoddisfazione sul luogo di lavoro
Ad oggi l’insoddisfazione dei dipendenti sul luogo di lavoro è una tematica largamente diffusa: si presenta in qualsiasi settore e non dipende dalla mansione svolta dal singolo lavoratore. Dalla ricerca condotta da Sodexo è emerso che in Italia su 10 dipendenti 7 sono insoddisfatti del proprio lavoro.
Possono essere diverse le cause che generano insoddisfazione lavorativa. Vediamone insieme alcune:
Bassa retribuzione
Instabilità contrattuale
Limitata crescita professionale
Ambiente di lavoro tossico e malsano
Rigidità degli orari di lavoro
Assenza di riconoscimento dei meriti
Problemi relazionali con colleghi
Mancanza di una leadership ben organizzata
Mancanza del work life balance (equilibrio tra vita professionale e privata)
Un lavoratore non soddisfatto dal punto di vista professionale va incontro ad un calo della produttività e di conseguenza rallenta il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ricordiamo che non è tanto il lavoro in sé a costituire un problema per il dipendente, quanto le modalità secondo le quali deve portare a compimento le proprie mansioni. Si tratta di lavoratori che avvertono di non essere apprezzati per le loro specifiche qualità e competenze e dunque finiscono per sentirsi, in modo irrazionale, non realizzati.
Come migliorare la qualità di vita dei dipendenti in azienda
Migliorare la qualità di vita dei propri dipendenti deve essere un elemento di primaria importanza per ogni impresa che voglia garantire il raggiungimento degli obiettivi aziendali nel modo più veloce e semplice possibile. Partendo dal presupposto secondo il quale un dipendente soddisfatto è più produttivo, vediamo insieme quali sono le migliori modalità con cui riuscire ad offrire ai lavoratori un equilibrio tra vita privata e professionale.
Offrire orari flessibili: con orario flessibile si indica la possibilità di un dipendente di gestire i propri orari di lavoro in maniera libera, sempre nel rispetto delle ore giornaliere che da contratto deve svolgere. L’azienda può stabilire una fascia oraria di entrata, ad esempio tra le 9 e le 10, e una fascia oraria di uscita, ad esempio tra le 18 e le 19. Inoltre può offrire alle sue risorse la possibilità di lavorare in smart working durante alcuni giorni della settimana. L’orario di lavoro flessibile può essere concordato tra il dipendente e il datore di lavoro, al fine di andare incontro alle esigenze del primo; allo stesso tempo però, deve sempre tener conto anche delle necessità produttive aziendali.
Favorire la mobilità sostenibile: per diminuire il carico di stress giornaliero di ogni dipendente, si rivela utile la possibilità di usufruire di flotte di car sharing o eventuali agevolazioni alla mobilità. In questo modo l’azienda è in grado di migliorare il benessere di vita del lavoratore anche durante il tragitto casa-lavoro. Per organizzare e gestire al meglio la domanda della mobilità da parte del personale dipendente e promuovere la mobilità sostenibile, le imprese possono nominare un mobility manager aziendale. Si deve trattare, ovviamente, di una figura avente competenze professionali adeguate, per essere sicuri di agire secondo le norme. Inoltre è utile redigere un quadro riepilogativo dell’organizzazione della mobilità aziendale: Piano degli spostamenti casa-lavoro (Pscl).
Stimolare la meritocrazia: Per migliorare il clima aziendale è fondamentale valorizzare i comportamenti virtuosi dei dipendenti e renderli consapevoli di quanto siano stati efficienti. Per questo motivo è necessario che venga sempre svolta un’attenta attività di monitoraggio del lavoro di ogni risorsa. Perché ci sia meritocrazia ricordiamo che ad ogni dipendente deve essere chiarito il proprio ruolo e quali sono i risultati che ci si aspetta da ciascuno di loro. E’ possibile mettere in piedi un sistema meritocratico, in grado di premiare le risorse che maggiormente contribuiscono alla crescita aziendale, che permetta una valutazione sia in modo verticale (titolare, dirigente), che in modo orizzontale (tra collaboratori di uno stesso reparto). L’impegno dei dipendenti più efficienti può essere valorizzato attraverso premi in denaro, simbolici, promozioni o benefit di vario tipo.
Fornire strumenti per facilitare il lavoro: i dipendenti, che hanno a disposizione gli strumenti migliori per svolgere le proprie mansioni, sono in grado di lavorare in modo semplice e non perdere tempo. Ma questo non basta. Infatti è fondamentale anche che l’ufficio sia il più ordinato possibile. Proprio per questo va tolto il superfluo, rendendo lo spazio di lavoro pratico e funzionale.
Indicare percorsi di carriera: per fidelizzare i dipendenti e renderli più produttivi, all’interno di un’azienda non può mancare una prospettiva di crescita professionale. Si tratta di un beneficio utile alla stessa impresa, la quale può beneficiare delle nuove competenze e le nuove abilità delle sue risorse. Inoltre grazie ad un piano di crescita professionale, il dipendente è consapevole che l’azienda voglia investire su di lui e garantirgli una serie di opportunità che rispondono alle sue ambizioni. In questo modo la risorsa aumenta in modo costante la sua motivazione e di conseguenza migliora il suo livello di produttività ed efficienza.
Predisporre programmi di welfare: un buon pacchetto di benefit da offrire ai propri dipendenti è sicuramente una garanzia in termini di aumento della produttività. Infatti per welfare aziendale si intende proprio la serie di benefici che le imprese erogano alle proprie risorse e che vadano oltre il regolare stipendio. Il suo scopo è quello di migliorare la qualità di vita dei dipendenti al di fuori dell’ambito lavorativo. E’ lo strumento migliore con il quale garantire un equilibrio tra vita professionale e vita privata, l’elemento ormai ricercato anche dai migliori talenti. In base alle esigenze dei propri lavoratori e al budget aziendale a disposizione, l’impresa può scegliere quale tipo di assistenza fornire e dunque creare un programma di benefit. Il welfare aziendale rappresenta una delle migliori strategie di fidelizzazione ed è in grado di supportare il processo di employer branding.
Supportare la famiglia: il lavoro occupa la maggior parte della giornata di ogni lavoratore e ciò si traduce in minor tempo da poter dedicare alla propria famiglia. Ecco perché è importante che le aziende offrano ai propri dipendenti benefit come l’asilo nido, il bonus baby sitter o gli orari flessibili, al fine di poter garantire in maniera efficace una conciliazione tra la vita lavorativa e quella familiare. Tra le possibili soluzioni ricordiamo anche: bonus economici per ogni nuova nascita, acquisto dei testi scolastici, promozione di vacanze studio per i figli dei dipendenti, introduzione di spazi child-friendly. Moltissime aziende in Italia hanno deciso di erogare benefit che riguardano l’assistenza sanitaria e che possono essere estesi alle famiglie dei singoli lavoratori.
Garantire una dieta bilanciata: per promuovere la salute dei propri dipendenti, sia sul luogo di lavoro che nella loro sfera personale, è fondamentale assicurarsi che consumino dei pasti bilanciati e nutrienti. Si può promuovere una corretta alimentazione attraverso l’introduzione nelle mense aziendali di cibi freschi e sani, ma anche attraverso la collaborazione con ristoratori che offrano la possibilità di scegliere tra più opzioni. Infatti un’alimentazione equilibrata durante la giornata lavorativa deve coprire le necessità nutritive di ogni risorsa. In questo modo si promuove il benessere dei lavoratori, si aiuta a migliorare il loro rendimento sul lavoro e a prevenire malattie (obesità, ipertensione, diabete) legate ad un’alimentazione sbagliata e non sana.
Organizzare occasioni conviviali: per rafforzare la coesione della popolazione aziendale e migliorare i rapporti tra le singole risorse è utile organizzare dei momenti di condivisione che vadano oltre il solito orario lavorativo. Infatti un team affiatato è anche più efficiente e funzionante. Oltre al classico team building, si possono mettere su degli eventi aziendali, come ad esempio delle cene o delle serate dedicate ai giochi da tavolo. Si tratta di forme di comunicazione esperienziale che si svolgono in condizioni di relax e consentono ai dipendenti di simpatizzare con l’azienda in quanto datore di lavoro.
Welfare in azienda veramente efficace
Ottieni il massimo dal welfare per il benessere psico-fisico delle tue persone