Published on 11 Sep 2023 - 4 minutes read
Per un dipendente ricevere da parte dell’azienda per cui lavora i Fringe Benefit significa poter essere più produttivo nello svolgimento delle proprie attività lavorative e maggiormente motivato a dare sempre il massimo.
Quando una risorsa è consapevole di mettere le proprie capacità a disposizione di un datore di lavoro che si prende cura del suo benessere e lo premia per i risultati raggiunti, si fida e sceglie di restare.
Proprio per questo è consigliabile offrire ai propri dipendenti i Benefit più adatti alle loro esigenze. Uno dei più richiesti è l’auto aziendale.
Le aziende possono scegliere di mettere a disposizione dei propri dipendenti un’auto aziendale o extra aziendale. Questa tipologia di erogazione rientra nella categoria dei Fringe Benefit: dei compensi in natura, cioè corrisposti non in forma monetaria ma sotto forma di beni e servizi, riconosciuti da un datore di lavoro ai suoi collaboratori. Un’azienda può decidere di erogare il Fringe Benefit dell’auto aziendale ai propri dipendenti mediante:
L’impresa ha il compito di indicare il valore del singolo benefit, che dipende soprattutto dal modello dell’autovettura messa a disposizione.
Il Fringe Benefit dell’auto è riservato in particolar modo a chi è costretto a spostarsi per motivi lavorativi. Entrando più nel dettaglio, la concessione dell’auto aziendale avviene per:
Ovviamente queste diverse modalità di godimento implicano dei costi aziendali diversi. Ad esempio nel caso dell’uso esclusivamente personale, salvo una diversa disposizione del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL), il valore dell’auto rientra all’interno della retribuzione utile al calcolo del TFR. Mentre gli autoveicoli assegnati per uso promiscuo sono caratterizzati da un regime fiscale più favorevole.
Ricordiamo che il Benefit dell’auto ha natura forfetaria, per cui non sono collegati al totale dei chilometri percorsi dal lavoratore. Dunque la loro tassazione risulta uguale sia per chi fa 1000 km l’anno, che per chi ne fa 3000. Inoltre non sono legati neppure agli eventuali costi aggiuntivi del dipendente, come il carburante, la manutenzione dell’autovettura, l’assicurazione ecc…
Perciò per calcolare il valore del Fringe Benefit sulle auto aziendale si deve prendere in considerazione:
Se si vuole calcolare il valore annuale del Benefit auto aziendale, è necessario moltiplicare il costo dell’auto in termini chilometrici per i 15.000km di percorrenza standard. Su tale risultato va calcolata la percentuale di imponibile, che dipende dalla fascia di emissione che contraddistingue l’auto di cui il dipendente usufruisce.
L’auto aziendale, in quanto Benefit, è una voce addizionale della retribuzione e comporta una tassazione. Questa viene applicata solamente quando viene superato un certo margine di spesa.
Nell’anno 2023 il tetto dell’esenzione fiscale dei Fringe Benefit aziendali, erogabili ai lavoratori fino al 12 gennaio 2024, è stato spostato da 600 euro ad un massimo di 3.000 euro.
Vediamo quali sono le percentuali in Fringe Benefit valide per il 2023:
Le tabelle ACI 2022 riportano i costi chilometrici di esercizio per ogni tipologia di autovettura. Esse distinguono gli autoveicoli in 12 categorie, secondo un triplice criterio:
Di certo l’auto è una delle agevolazioni migliori che un’impresa possa offrire ai propri dipendenti. Con l’espressione auto a uso promiscuo si intendono i veicoli di proprietà dell’azienda dati in beneficio al dipendente. La particolarità sta nel fatto che il lavoratore ha la possibilità di usufruire del mezzo sia per esigenze lavorative, sia per esigenze personali e familiari. Inoltre non deve farsi carico dei costi legati all’acquisto e alla manutenzione del veicolo, di cui si occupa direttamente l’azienda. Infatti l’uso delle auto aziendali a uso promiscuo è considerato come parte della retribuzione del dipendente.
La tassazione del Fringe Benefit dell’auto a uso promiscuo è disciplinata dall’art 51, comma 4, lett a) del Tuir. Questa prevede che il valore imponibile sia dato dal 30% dell’importo corrispondente ad uno standard pari a 15.000km annui di percorrenza. Tale importo è calcolato sulla base del costo chilometrico stabilito dalle tabelle ACI, al netto di quanto trattenuto dal dipendente. Dal 1° luglio 2020, per tutte le auto concesse a uso promiscuo bisogna prendere in considerazione anche il grado di inquinamento del veicolo, in termini di emissioni di Co2.
La percentuale di deducibilità delle spese relative ai Fringe Benefit auto aziendali a uso promiscuo è pari al 70%. Tale valore va applicato sia al costo di acquisto del mezzo, sia alle eventuali spese di impiego.
Le auto aziendali a uso promiscuo potrebbero essere anche guidate dai familiari dei dipendenti. Questo è possibile solo se nel contratto sottoscritto dalle parti, esiste una clausola specifica che inibisca o meno tale concessione. Non è molto diffuso che l’uso del mezzo possa essere allargato anche a moglie/marito o figli del singolo lavoratore, ma è comunque una consuetudine.
Fino a luglio 2020 si sono seguite le vecchie normative, che permettevano alle aziende di erogare ai propri dipendenti il Fringe Benefit dell’auto aziendale deducibile al 30%. Successivamente la soglia dei Fringe Benefit da tassare è stata ridotta al 25% per i veicoli più ecologici. Dunque vanno incontro a tassazione le vetture che producono maggiore emissione di Co2. La penalità potrebbe essere molto onerosa, soprattutto per l’uso di vetture con emissioni di anidride carbonica superiori ai 160 g/km. Vengono premiati, invece, i mezzi aziendali elettrici e ibridi.
Infatti per riuscire a risparmiare sui costi delle auto aziendali le imprese hanno la possibilità di scegliere modelli eco-sostenibili a basse emissioni di agenti inquinanti di Co2. In questo modo possono diminuire i costi legati all’erogazione del benefit dell’auto aziendale allo stesso tempo contribuire a inquinare di meno. Dunque ottengono un doppio vantaggio: vanno incontro a un risparmio in termini economici e appaiono come realtà impegnate nella salvaguardia del Pianeta, che hanno a cuore le tematiche ambientali.
Author
Article written by
Did you like the article?