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Published on 6 Sep 2022 - 5 minutes read
Tra i principali obiettivi del welfare aziendale si può sicuramente inserire il miglioramento del benessere del lavoratore, che non può prescindere dall’equilibrio tra vita personale e vita privata, il quale dipende a sua volta dal benessere della famiglia.
Grazie ai premi di produttività trasferiti in welfare, i lavoratori possono accedere a una somma utile per prendersi cura delle necessità della propria famiglia. In alcune aziende si può trovare la possibilità di accedere ad un asilo nido aziendale, offerto dall’azienda e con un piccolo contributo del lavoratore. Il datore di lavoro che decide di adottare questa soluzione può spesso accedere a importanti contributi per gli asili nido aziendali.
Purtroppo un asilo nido aziendale non è sempre possibile, quindi possono essere messi a disposizione welfare voucher per pagare un asilo esterno o rimborsare l’iscrizione.
In questo articolo si può trovare tutto ciò che c’è da sapere in tema di asilo nido aziendale, welfare e bonus asilo nido.
Aprire un asilo nido aziendale può essere un ottimo investimento per le aziende che ne hanno la possibilità. Grazie all’asilo nido aziendale i lavoratori possono vivere con più tranquillità l’equilibrio tra vita privata e professionale, oltre che diminuire i giorni di assenza dal lavoro dati da emergenze familiari.
I lavoratori che possono lasciare i propri figli presso l’asilo nido aziendale si ritengono più soddisfatti e sereni, nonostante non possano prendersi direttamente cura dei bambini.
La reputazione aziendale riceve un importante boost da un’iniziativa come l’asilo nido aziendale. Infatti è diventato uno dei benefit più rari, ma molto apprezzati dai giovani lavoratori con famiglia, i quali sono molto incentivati a rimanere in un’azienda che permette loro di risparmiare tempo e denaro.
I neo genitori hanno spesso la possibilità di scelta tra welfare aziendale e bonus nido, in modo tale da avere la migliore opzione disponibile per il loro benessere e quello del bambino.
Per le aziende i lati negativi dell’asilo nido aziendale sono legati soprattutto ai costi. Infatti aprire una simile struttura a norma può essere un investimento significativo.
Tra le varie possibilità si può scegliere se avere un asilo a gestione diretta, indiretta o un asilo interaziendale. Con la gestione diretta l’azienda è responsabile di assumere e pagare anche i lavoratori presso l’asilo. Se invece la gestione è indiretta, una società esterna mette a disposizione professionisti per la cura dei bambini.
Molte aziende scelgono l’asilo interaziendale, per condividere costi e responsabilità e ottenere il massimo dal proprio investimento.
In alcuni casi le aziende hanno approfittato di alcuni contributi per poter aprire un asilo nido aziendale. Come accennato infatti i costi sono significativi. Innanzitutto bisogna considerare uno spazio adeguato, da acquistare o affittare, che sia vicino all’azienda o all’interno di essa. Successivamente è necessario allestire lo spazio con tutti gli accessori necessari per la cura dei bambini. Uno degli investimenti maggiori potrebbe riguardare la messa in regola della struttura, che verrebbe poi aperta. Bisogna tener conto anche delle spese vive del costo del personale e delle utenze, supportato ovviamente dalle rette versate dai lavoratori.
Grazie all’esistenza di alcuni contributi per gli asili nido aziendali, negli ultimi anni le regioni hanno aiutato moltissime aziende. Infatti con bandi anche fino a 200.000 euro, sono stati aperti molti asili nido aziendali e, a tale scopo, sono state ampliate o allestite aree già esistenti. Per ottenere il finanziamento, ovviamente il progetto dell’asilo deve rispettare le normative regionali di riferimento. In molti casi le aziende, che hanno ricevuto i contributi, si sono impegnate nel progetto per un minimo di 5 anni.
Per quanto riguarda la scuola materna è prevista una diversa gestione del welfare. Infatti non esiste la possibilità di aprire una scuola materna aziendale, poiché richiederebbe normative molto rigide e professionisti più qualificati.
Quando si parla di welfare aziendale per la scuola materna, si fa riferimento alle agevolazioni offerte ai lavoratori per il pagamento delle rette di iscrizione.
Esistono diversi modi per supportare i lavoratori nella spesa della scuola materna. Innanzitutto grazie al welfare voucher, i genitori possono pagare la somma parziale o totale dell'iscrizione presso la scuola materna di loro scelta. Come alternativa si può considerare il rimborso, che si ottiene in sede di dichiarazione dei redditi.
Il rimborso tramite welfare va ad aggiungersi alle detrazioni per le spese scolastiche. Ogni lavoratore può detrarre al massimo 800 euro per ciascun iscritto a scuola, con una detrazione IRPEF del 19%, al massimo di 152 euro.
Sono molti i lavoratori che scelgono di devolvere i vantaggi del welfare aziendale nell’istruzione dei propri figli. La normativa infatti prevede la possibilità di usare il welfare aziendale per la scuola materna, ma anche il welfare aziendale per master post laurea.
Sono incluse nel mezzo le spese di iscrizione a tutti i livelli di istruzione, così come alcuni viaggi di istruzione all’estero.
Oltre all’iscrizione, con il welfare aziendale si possono coprire le spese di tutti i servizi strettamente legati all’attività. Ad esempio, il costo della mensa, dello scuolabus o di pre-post scuola possono essere inclusi nei rimborsi di welfare. Anche la spesa per i testi e i libri scolastici e universitari, che spesso ammonta a diverse centinaia di euro, è da tenere in conto.
Con il welfare i genitori possono avere un rimborso per i corsi di lingua straniera in Italia o all’estero, se effettuati da enti certificati e riconosciuti. Nel welfare si può inserire anche il costo di ludoteche, centri estivi e centri invernali convenzionati.
Molti genitori negli ultimi anni hanno approfittato della possibilità di avere il bonus nido, un aiuto erogato dall’INPS per l’iscrizione all’asilo nido. Come si possono conciliare welfare aziendale e il bonus nido?
Quando si sceglie di utilizzare il bonus nido per poter pagare la rata di iscrizione del proprio bambino, non si può sfruttare il welfare aziendale per coprire la stessa spesa. In poche parole, queste due tipologie di aiuto non sono cumulabili.
La ragione principale di questa dinamica è l’agevolazione fiscale già applicata alle somme del welfare aziendale, che non vengono tassate. Si tratterebbe, nella propria dichiarazione dei redditi, di una doppia agevolazione fiscale. L’unica somma per la quale si può avere diritto alla detrazione è quella effettivamente sostenuta dal lavoratore, ottenuta sottraendo dal totale gli importi ricevuti a rimborso.
Dopo aver analizzato tutti gli aspetti del welfare aziendale per l’asilo nido, ecco le informazioni su come viene erogato il bonus nido.
I lavoratori possono fare richiesta del bonus nido, calcolato in base all’ISEE, secondo delle fasce. La domanda può essere fatta a inizio anno per coprire la spesa, oppure alla fine dell’anno per avere un rimborso.
Solitamente la modalità di come viene erogato il bonus nido è sulla base di 11 mensilità. Come qualsiasi altro aiuto INPS il bonus nido si può ricevere con bonifico, su conto corrente postale o bancario, su libretto o su carta prepagata dotata di IBAN.
Gli asili nido aziendali sono strutture offerte dall’azienda per la cura dei figli dei dipendenti durante l’orario di lavoro. Tra i vantaggi di avere un asilo interno all’azienda ricordiamo la flessibilità di orari, che permette al lavoratore di migliorare il proprio equilibrio tra vita privata e vita professionale. Esiste anche la possibilità di partecipare a asili nido interaziendali.
Per aprire un asilo nido aziendale è necessario avere una struttura adeguata e scegliere una gestione diretta o indiretta. Con la gestione diretta l’azienda si deve occupare dell’assunzione dei professionisti all’interno dell’asilo, che sono invece assunti da esterni se la gestione è indiretta. Chi vuole aprire un asilo aziendale può avere la possibilità di accedere a fondi di finanziamento regionali ed europei.
Per ottenere il bonus asilo 2022 è necessario fare richiesta presso l’INPS, entro dicembre 2022. In base al proprio ISEE si può ottenere un conseguente aiuto che va dai 1500 a 3000 euro. Il bonus si può chiedere per un massimo di 11 mensilità, e viene erogato direttamente a chi deve sostenere la spesa dell’asilo nido, ovvero il genitore del bimbo iscritto all’asilo.
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