Pubblicato il 1 feb 2023 • 4 minuti di lettura
Tutti i lavoratori, che siano imprenditori o dipendenti, ricevono uno stipendio. Su tale compenso devono poi pagare delle imposte, calcolate in maniera progressiva. Ad ogni scaglione corrisponde un reddito ed una relativa tassazione.
I contribuenti possono beneficiare di alcune agevolazioni fiscali, come la deducibilità e la detraibilità.
In questo articolo approfondiamo queste due operazioni.
Spesso deducibilità e detraibilità sono termini utilizzati, erroneamente, come sinonimi. Entrambi indicano delle agevolazioni fiscali per le quali si ha una riduzione delle imposte da pagare, ma tra di loro presentano delle differenze a livello pratico.
Vediamo nel dettaglio le loro diversità.
La deducibilità si riferisce alla possibilità di dedurre le spese dal reddito imponibile, ovvero la base per il calcolo dei tributi. Si riduce l’ammontare delle imposte da pagare e dunque si ha un’aliquota minore dell’IRPEF. Per fare un esempio: le spese mediche e quelle legate all’istruzione sono deducibili.
Invece, la detraibilità si riferisce alla possibilità di detrarre una percentuale dalle imposte dovute, senza ridurre il reddito imponibile. Opera sull’imposta lorda da pagare ed entra in gioco in un secondo momento. Un esempio di spesa detraibile è quella relativa all’acquisto di beni e servizi, utile per svolgere l’attività lavorativa.
La deduzione è un’agevolazione fiscale che abbatte il reddito imponibile sul quale è calcolata l’aliquota IRPEF per il pagamento delle tasse. Ricordiamo che il reddito imponibile è composto dal reddito complessivo, cioè quanto si è guadagnato durante un anno fiscale, a cui poi si devono sottrarre gli oneri deducibili. Dunque la deduzione si applica sul reddito, prima di dover applicare su di esso il calcolo della tassazione e la detrazione delle imposte dovute.
Con la deduzione si ottiene un risparmio fiscale pari all’aliquota marginale IRPEF per l’importo dedotto. Le deduzioni tendono ad avvantaggiare i redditi alti: la tassazione è orientata verso un criterio di progressività, basato su categorie ben definite. Infatti maggiore sarà l’aliquota IRPEF applicabile, maggiore sarà il risparmio fiscale.
La detrazione è un’operazione che avviene in una fase successiva. Le detrazioni fiscali non incidono sul reddito, ma sull’importo delle imposte da pagare, che può essere determinato in percentuali o in cifre stabilite. Con la detrazione si ottiene un risparmio fiscale pari alla percentuale detraibile della spesa sostenuta.
La misura delle agevolazioni varia in base al tipo di spesa da sostenere. Ad esempio: per le spese sanitarie vi è una percentuale del 19%, mentre per le spese di ristrutturazione edilizia del 50%. E’ importante sottolineare che nel caso in cui l’imposta dovuta è inferiore alle detrazioni a cui si ha diritto, la parte di detrazione che supera la tassa non è rimborsabile.
Dal punto di vista fiscale, grazie a delle agevolazioni fiscali, il contribuente può ottenere un certo risparmio. L’operazione della deducibilità riduce l’ammontare del reddito che deve essere considerato per il calcolo delle tasse. Ecco perché si tratta di un’operazione che avviene prima della detraibilità fiscale.
Facciamo un esempio di deducibilità, prendendo in considerazione cifre ipotetiche. Supponiamo di partire dalla dichiarazione di un reddito pari a 20.000€, con aliquota fiscale al 20%, per cui le tasse dovute corrispondono a 4000€ (il 20% di 20000€).
Ipotizziamo una spesa pari a 500€. Tale importo viene detratto direttamente dall’importo della tassazione, per cui l’ammontare delle imposte corrisponderebbe a 3.500€.
Gli oneri deducibili sono spese detraibili dal reddito imponibile. Un onere deducibile comporta un buon risparmio fiscale, soprattutto su redditi molto alti.
Per le imprese, tra gli oneri deducibili più frequenti, possiamo menzionare le spese sostenute per i dipendenti, ad esempio quelle relative alle trasferte e ai viaggi aziendali. Inoltre rientra la quota maturata per il trattamento di fine rapporto.
Ricordiamo anche i contributi previdenziali: contributi e premi per forme pensionistiche, ovvero la cosiddetta previdenza complementare.
Tra gli oneri deducibili rientrano gli assegni per il mantenimento del coniuge, il cui importo è stabilito dal giudice, ma anche le erogazioni volontarie a favore di istituzioni religiose, a favore delle organizzazioni non governative, a favore di associazioni di promozione sociale e a favore di università ed enti di ricerca.
Gli oneri deducibili comprendono, inoltre, le spese per l’istruzione e la formazione personale, le spese mediche e sanitarie, per gli interessi sui mutui o su un’eventuale ristrutturazione della casa. Ricordiamo anche le spese per la creazione e la conservazione dei posti di lavoro, per la ricerca e lo sviluppo e per l'acquisto di beni strumentali.
La detraibilità dell’IVA per l’auto
La detraibilità dell’IVA sugli acquisti di veicoli stradali e le relative spese sono stabilite dall’art. 19-bis1 del D.P.R. 633/72 (testo unico IVA).
Per la detraibilità dell’IVA per l’acquisto delle auto vi possono essere due casi:
La percentuale di detraibilità dell’IVA si applica anche alle manutenzioni e alla riparazione del veicolo, al pedaggio autostradale, all’acquisto di carburanti e lubrificanti, al noleggio e al leasing.
Nel caso in cui il veicolo sia utilizzato da un professionista esclusivamente per scopi aziendali, va dichiarato il possesso di un altro veicolo per scopi personali.
Le aziende che concedono un auto a uso promiscuo ad un dipendente beneficiano della detraibilità dell’imposta del 40% e del 100% se il corrispettivo addebitato al dipendente risulta di un ammontare almeno pari al fringe benefit a lui erogato.
Ci sono diverse categorie di spese deducibili dal reddito. Vediamole insieme.
Le spese per l’istruzione e la formazione personale, le spese mediche e sanitarie, per gli interessi sui mutui o su un’eventuale ristrutturazione della casa. Ricordiamo anche le spese per la creazione e la conservazione dei posti di lavoro, per la ricerca e lo sviluppo e per l'acquisto di beni strumentali.
In generale, dunque, le spese deducibili dal reddito sono state sostenute nell’esercizio dell'attività professionale o di impresa.
Un onere deducibile al 100% è un costo interamente detratto dalle tasse. Facciamo un esempio: se l’importo di un costo equivale a 100€ ed è deducibile al 100%, non verranno detratti dalle tasse 100€ in meno, ma la base imponibile verrà ridotta di 100€.
L’agevolazione fiscale più conveniente per chi possiede un reddito basso è la detrazione, poiché si riferisce alla riduzione dell’imposta dovuta sulla base del reddito. Si tratta di un calcolo proporzionale. Mentre per chi ha un reddito alto è più conveniente usufruire della deducibilità fiscale. Infatti tale agevolazione si riferisce alla possibilità di sottrarre alcune spese, come quelle mediche o quelle legate all’educazione, dal reddito imponibile. L’obiettivo di tale operazione è quello di ridurre le imposte dovute.
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