Pubblicato il 1 set 2020 • 3 minuti di lettura
Hai mai sentito parlare della frequenza cardiaca? Sai che è un parametro importantissimo che aiuta a monitorare anche il proprio stato di salute?
In questo articolo facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento, fornendo dei consigli utili su come tenerla sotto controllo e sulle tipologie esistenti.
La frequenza cardiaca (in inglese, heart rate) corrisponde al numero di battiti al minuto effettuati dal cuore (bpm). In poche parole, quest'ultima rappresenta il numero di volte in cui il cuore si contrae per pompare il sangue in 60 secondi.
La frequenza cardiaca non va confusa con la pressione cardiaca, che invece viene esercitata dal sangue all’interno dei vasi sanguigni. È, assieme a quest’ultima, al ritmo respiratorio e alla temperatura corporea, una funzione vitale per l’organismo.
La FC è un parametro soggetto a variazioni che dipendono dalle condizioni e dalle caratteristiche fisiche del corpo. In particolare, le attività che vanno ad influenzare i bpm sono molteplici ed includono - in primo luogo - l'attività fisica, il riposo notturno, gli stati d'ansia e le condizioni di stress, malattie di vario tipo, nonché l'assunzione di farmaci o droghe.
Esistono diversi strumenti a cui si può ricorrere per la misurazione della FC. In cardiologia, il metodo più diffuso per il controllo di tale parametro è l’elettrocardiogramma. Altri strumenti per la misurazione sono il cardiofrequenzimetro e, anche se in modo indiretto, il saturimetro. Questi ultimi sono a disposizione di tutti medici specialisti, i quali potranno usarli nel corso di una visita ad hoc.
Ma con la tecnologia che oggi abbiamo a disposizione, è sempre più facile misurare anche in autonomia i propri battiti al minuto. Dispositivi come Apple Watch, Fitbit ed altri accessori wearable ci permettono di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca, sia quella tenuta a riposo che quella in movimento.
Questi ultimi risultano essere sempre più accurati e precisi, ma è comunque necessario rivolgersi sempre ad un medico per poter avere un reale quadro clinico, nonché informazioni attendibili sul proprio stato di salute. Oltre a strumenti meccanici, c’è poi la possibilità di calcolare le pulsazioni al minuto senza l'ausilio particolari dispositivi.
Un primo metodo a cui è possibile ricorrere per ottenere una stima delle pulsazioni, consiste nel posizionare il pollice e l’indice della mano ai lati del collo (sull’arteria carotide), al di sotto della mandibola. Da questa posizione, è necessario esercitare una leggera pressione fino a quando non si avvertono distintamente le pulsazioni sotto le dita.
Il secondo metodo consiste, invece, nel posizionare le dita sul polso con palmo rivolto verso l’alto (sull’arteria radiale) e premere per avvertire le pulsazioni. Con entrambi i metodi si rivela necessario contare il numero di battiti che si riescono a percepire per 15 secondi, quindi moltiplicare il risultato ottenuto per 4 per conoscere la quantità totale di battiti al minuto.
Quando effettui la misurazione in un momento della giornata in cui non sei sotto sforzo, stai misurando i tuoi battiti a riposo. Per ottenere risultati più attendibili, è consigliabile procedere con la misurazione delle pulsazioni cardiache appena svegli. Quanto alla lettura dei valori della frequenza cardiaca a risposo, puoi consultare questo semplice schema:
Per scoprire qual è la propria FC personale, è necessario conoscere la propria FC massima.
Quest’ultima può essere calcolata grazie ad una semplice differenza tra 220 e l’età del soggetto che intende effettuare la misurazione. Una volta trovata qual è la FC massima, questa va moltiplicata per l’85% della FC: tramite questi calcolo si ottiene la FC ideale.
Ancora una volta ci teniamo a precisare che – soprattutto in caso di patologie cardiache – è bene rivolgersi sempre ad un medico specializzato in cardiologia, per tenere sotto controllo il cuore e la salute in generale.
Come già detto, la FC incide fortemente sul nostro stato di salute generale. Ma sapevi che questo parametro riveste una particolare importanza, qualificandosi anche come un indicatore del livello di fitness di un soggetto?
Infatti, pare che più la frequenza si avvicina ai 60 battiti al minuo, più ci si può considerare in forma. Questo significa che si è in possesso di un cuore particolarmente forte ed allenato, che necessita di minori pulsazioni per pompare il sangue.
Un altro aspetto collegato al fitness e che indica un buon livello di allenamento, si ha quando la frequenza a riposo viene recuperata velocemente dopo un’attività di tipo cardio. Dunque, se sei alle prime armi, non preoccuparti se la tua FC ideale sale oltre l’85% e ti stanchi subito: sono valori normali che tenderanno a stabilizzarsi con un allenamento costante.
Se hai bisogno di perdere peso, potrebbe essere utile per te conoscere la frequenza cardiaca per dimagrire. Solitamente, la frequenza cardiaca per dimagrire dovrebbe aggirarsi tra il 60% ed il 70% della FC massima. È a questi livelli di intensità che si verifica la massima attività lipolitica e che si concentra il maggior numero di consumo dei grassi. Questa visione, per quanto diffusa tra preparatori ed atleti, sarebbe però da ritenersi superata. In ogni caso, indipendentemente dalla frequenza cardiaca, è necessario ascoltare il proprio corpo, interrompere l'allenamento in caso di necessità e consultare il proprio medico all'occorrenza.
Ecco qualche altra considerazione utile per comprendere la correlazione tra combustione dei grassi e frequenza cardiaca.
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