La qualità del sonno è uno degli indicatori più significativi per misurare il benessere psicologico.
Chi dorme con regolarità può riscontrare un miglioramento dell’umore, delle prestazioni psicomotorie e dei risultati negli studi e sul lavoro, al contrario di chi invece non dedica al sonno la giusta attenzione.
Ecco perché dal 2008 è stata istituita la Giornata Mondiale del Sonno, un evento organizzato dalla World Association of Sleep Medicine (WASM), che cade ogni anno il venerdì prima dell’equinozio di primavera.
La giornata è promossa contemporaneamente in ogni parte del mondo e in Italia dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS). Secondo i dati AIMS si stima che “il 45% della popolazione mondiale nella vita sarà interessato da un disturbo del sonno, seppur solo di breve durata”.
Questa giornata nasce dall'esigenza di aumentare la consapevolezza rispetto all'importanza del sonno e dei disturbi che possono verificarsi in caso di mancato riposo prolungato.
Ciascuno di noi ha la tendenza a sottovalutare la relazione tra riposo e benessere psicologico in un mondo dove gli stili di vita sono sempre più frenetici e costituiscono fattori di vero rischio per la salute.
Ma prima di parlare dell'importanza del sonno e dei disturbi ad esso legati, facciamo luce su cos'è nello specifico. Per definizione, il sonno è “lo stato di riposo contrapposto alla veglia durante il quale l’organismo recupera energia”.
Svolge un ruolo fondamentale per la rigenerazione fisica (fase NREM) e cerebrale (fase REM).
Ognuno di noi ha bisogno di un numero specifico di ore di riposo per star bene. Tuttavia, quando non si riesce a raggiungere né la giusta quantità, né la giusta qualità per un tempo prolungato, possono presentarsi una serie di disturbi più o meno gravi.
Tra questi ultimi possiamo includere l’insonnia, la difficoltà ad addormentarsi, i risvegli precoci, la tendenza a non riuscire a svegliarsi la mattina (ipersonnia) o ancora la difficoltà a stare svegli durante le ore diurne per via di improvvisi colpi di sonno.
Sonno e salute sono un binomio che ha sempre riscosso molto interesse negli ultimi anni da parte degli studiosi, soprattutto in considerazione della pandemia da Covid-19 e delle conseguenti restrizioni derivanti dal lockdown.
Ed è proprio in relazione a questo tema che un gruppo di ricercatori canadesi ha individuato tre tipologie del nuovo “sonno pandemico”.
In tal senso c’è chi ha prolungato la sua permanenza a letto ritardando il momento del risveglio, chi ha ridotto le ore di riposo notturno andando a dormire più tardi e svegliandosi prima e, infine, c’è chi ha modificato i suoi ritmi circadiani, ritardando sia il momento in cui va a coricarsi sia quello in cui si alza al mattino.
Più della metà dei partecipanti ha evidenziato una ridotta qualità del sonno accompagnata da livelli più alti di stress, ansia e depressione.
Motivo per cui è ancora più determinante imparare a sensibilizzare le persone verso una cultura del sonno corretto in adulti e bambini.
Sebbene i disturbi correlati al sonno possano essere risolti principalmente con l'aiuto di un esperto, esistono delle semplici ma virtuose abitudini che possono migliorare in modo significativo la qualità del riposo.
Eccone alcuni.
Crearsi delle routine prestabilite aiuta a regolarizzare il riposo.
In una giusta routine pre-sonno, un must-have è sicuramente quella di cercare di coricarsi e di svegliarsi sempre alla stessa ora e di svolgere azioni che favoriscono il rilassamento.
Anche se può sembrar scontato, fare una doccia calda, bere una tisana rilassante o ancora cimentarsi nella lettura sono tutte azioni che aiutano ad accogliere il sonno e a liberarsi delle tensioni.
Altro comportamento virtuoso è sicuramente quello di cercare di ridurre il più possibile il tempo trascorso davanti a dispositivi che emanano luce blu, spegnendo con largo anticipo tablet, smartphone e tv prima di mettersi a letto.
Sì a bevande energizzanti o zuccherate, purché non siano bevute nella fascia serale.
Evita quindi bevande che contengono quantitativi elevati di caffeina o eccitanti come ginseng, teina, coca cola, caffeina o alcol.
In merito alle bevande cerca anche di non bere troppi liquidi prima di coricarti al fine di evitare frequenti risvegli notturni.
Evita poi di svolgere specifici sport come l'HIIT, la corsa e via dicendo nelle ore serali: queste ultime incidono sulla produzione di adrenalina, la quale ritarda inevitabilmente l'addormentamento.
Al contrario, ci sono attività che puoi praticare per favorire il rilassamento qualche ora prima di coricarti, come lo stretching oppure l'attività di meditazione.
Quest'ultima, in particolare, prevede l'esecuzione di specifici esercizi e pratiche di concentrazione che sono delle ottime alleate per favorire il riposo notturno.
Attraverso la meditazione mindfulness infatti si impara a combattere l’insonnia, lasciando andare i pensieri che prendono il sopravvento nella nostra mente, portando consapevolezza ad eventuali emozioni difficili che si stanno provando. Per dormire di più e meglio.
L’articolo ha l’intento di celebrare la giornata del sonno e stimolare una riflessione personale sullo stile di vita che ognuno conduce e sulla possibilità di iniziare a cambiare marcia consapevolmente.
Sappiamo che, nella maggior parte dei casi, molti dei problemi legati al sonno sono risolvibili tornando ad avere cura di sé, ascoltando le proprie emozioni ed i bisogni e inserendo nella propria quotidianità delle buone abitudini.
Assicurarsi un sonno regolare e ristoratore ogni giorno diviene dunque necessario per migliorare inevitabilmente la qualità della propria vita.