Pubblicato il 5 gen 2017 • 3 minuti di lettura
Cerchi uno sport per il mal di schiena che ti aiuti a stare meglio? Ecco qualche consiglio!
Trovare uno sport per il mal di schiena che sia migliore di un altro non è semplice perché tutti gli sport danno in forte contribuito al benessere mentale e fisico di chi li pratica.
Il mal di schiena, oltretutto, è una patologia che colpisce più dell'80% della popolazione in Italia ed è per questo che abbiamo deciso di scrivere un articolo che potesse servire alle persone per orientarsi nel mondo dello sport.
Spesso infatti, le persone colpite dal mal di schiena commettono l’errore di non considerarla una vera e propria patologia, accettandone le limitazioni come “normali”. Quanto è normale avere dolore alla schiena dopo che siamo da molto tempo seduti, oppure dopo aver praticato un po’ di sport?
Se dovessi consigliare quali sono gli sport per il mal di schiena, la risposta giusta sarebbe “dipende”. Facciamo innanzitutto chiarezza su cosa è il mal di schiena. Con questo termine si racchiudono una serie di patologie, di gravità variabile, che hanno tutte come risultato un‘affezione dolorosa, più o meno intensa, a carico della colonna, generalmente in una delle sue porzioni.
La più comune è a carico della zona lombare (lombalgia). Le cause del dolore possono essere moltissime: artrosi, scoliosi, spondilolistesi, stenosi, dismetrie, squilibri posturali, ernie, protrusioni e via dicendo, e ognuna di queste può avere sintomi molto variabili.
Non c’è una formula magica per capire quale sport per il mal di schiena sia più efficace. In base al mio percorso di studi e alla mia esperienza, la soluzione migliore è sicuramente quella di farsi fare una diagnosi precisa di quale sia il problema, per poi andare a personalizzare l’attività fisica sulla base delle proprie esigenze.
La diagnosi deve avere l’obiettivo di stabilire la gravità della patologia: sintomi gravi, come le spondilolistesi, ernie, protrusioni hanno bisogno di certe accortezze differenti da altri meno importanti, come quelli legati magari ad aspetti posturali.
Quindi, una volta delineata accuratamente la diagnosi e valutata con attenzione la giusta personalizzazione dell’attività fisica, se questa non ci impone particolari limiti, ecco i consigli da seguire nella scelta dello sport per il mal di schiena.
Qualora ci si trovi in una fase acuta della patologia, che provoca un dolore più intenso del solito, dobbiamo aspettare di ritornare a una situazione più controllata.
Spesso basta il solo riposo, in altri casi dobbiamo invece far prontamente ricorso a delle sedute fisioterapiche.
Alla base di queste patologie “multifattoriali” ci sono spesso altri problemi, come squilibri posturali o poca forza nei muscoli tonici, i muscoli deputati alla postura, spesso trascurati durante gli allenamenti.
Protocolli mirati aiutano, tramite allungamenti e esercizi di tonificazione, a riottenere una situazione di equilibrio.
Creare una routine quotidiana, della durata di soli 10 minuti, composta da una prima fase di allenamento dei muscoli tonici, soprattutto tramite il core training e tramite esercizi in instabilità, e una seconda di allungamento delle catene cinetiche (metodo Souchard e metodo Mézières), che aiuta a mantenere una situazione ottimale, per poter praticare poi ogni tipo di attività sportiva.
Iniziare, con l’aiuto di un esperto, a svolgere il proprio sport preferito.
L’ottimo è utilizzare un metodo che preveda un incremento progressivo del livello di stress a cui sottoponiamo il nostro corpo, con l’obiettivo di arrivare a svolgere un’attività quasi completa nel giro di 5-6 settimane.
Se seguirai questi consigli, sarai presto in grado di riprendere la tua disciplina sportiva che dovrà però essere necessariamente adattata alle tue esigenze. Dovrai porre attenzione ad alcuni aspetti importanti, come la frequenza dell’allenamento, oppure l’esclusione di alcuni gesti tecnici o ancora la preparazione tramite opportuni riscaldamenti.
Quale sia lo sport per il mal di schiena migliore e quali gli aggiustamenti da apportare, saranno quindi frutto del percorso che avrai fatto, delle prove e degli errori commessi, oltre che del tecnico a cui ti affiderai.
Una delle mie più grandi soddisfazioni personali, è stata quella di portare sul campo da tennis un giocatore che sei mesi prima utilizzava le stampelle a causa di un’ernia di scale, senza alcun tipo di intervento chirurgico. Se una prima diagnosi lo permette quindi, il resto starà nell’impegno e nella cura che ci metterai!
Matteo Musa
Dott. in Scienze Motorie e Scienze e Tecniche dello Sport, Personal Trainer
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