Pubblicato il 11 lug 2022 • 4 minuti di lettura
La possibilità di ricominciare a viaggiare ci ha stupiti ed emozionati: il lockdown ci ha insegnato a non dare più nulla per scontato.
Ma siamo davvero in grado di vivere il viaggio in maniera consapevole e presente?
Ciò che può aiutarci è la Mindfulness, con cui raggiungere ovunque una condizione di consapevolezza e lasciarsi sorprendere dal presente, per una maggiore resistenza allo stress ed un senso di benessere e felicità.
Basta compiere un viaggio Wondermust.
Dunque, zaino in spalla alla ricerca di una meravigliosa esperienza!
Il termine wanderlust nasce dall’unione di due parole tedesche: wandern (camminata) e lust (desiderio) ed identifica il forte desiderio di viaggiare, di compiere nuove esperienze, vedere nuovi luoghi; venne utilizzato per la prima volta nel 1879 da Robert Louis Stevenson, nel suo libro “Travels with a Donkey”.
Ad oggi indica proprio l’impulso di non stare mai fermi in un unico posto e scoprire il mondo. In fondo, è da quando esiste la specie umana che siamo dotati di spirito di avventura e voglia di esplorare ciò che non si conosce.
Wanderlust è uno stato d’animo, ma anche un modus vivendi sempre più diffuso che ha in sé la necessità di evadere dalla quotidianità, per abbracciare il nuovo.
Wonderlust è un termine gergale che deriva dalla parola meraviglia ed esprime la forte passione o il desiderio di essere in un costante stato di stupore; si tratta di una vocazione che spinge a voler vivere una vita felice e sbalorditiva.
La meraviglia si può ricercare nelle relazioni con gli altri, nella creatività e nella natura. Bisogna essere curiosi ed imparare a vivere con piena consapevolezza le esperienze che si stanno compiendo nel presente, così si soddisferà la nostra sete di stupore.
Un viaggio è l’occasione giusta per allontanarsi ed evadere dai pensieri e dai ritmi frenetici della vita di tutti i giorni, ma può diventare anche il momento in cui imparare a godere del presente e delle meraviglie che ha da offrire.
I viaggi wondermust nascono proprio dalla necessità di lasciarsi stupire dall’esperienza che si sta vivendo. Per riuscirci è necessario compiere un viaggio sia esteriore che interiore, cioè essere presenti nel luogo in cui ci si trova ed essere connessi alle sensazioni e alle emozioni che esso ci suscita.
Per riassaporare la bellezza del presente, soprattutto quando si è in vacanza, abbiamo bisogno di essere sconnessi con il mondo digitale e connetterci con ciò che ci circonda. Ad esempio, di fronte ad un tramonto possiamo lasciare il cellulare in tasca e non scattare fotografie, per stupirci dei colori che la natura ci regala.
Spesso quando viaggiamo per raggiungere i luoghi o ottenere consigli di viaggio il nostro alleato principale è il telefonino. Proviamo a riscoprire il piacere di fermare un passante e chiedere informazioni a qualcuno del posto per uscire da un percorso sicuro ed aspettato ed entrare in un’esperienza unica, che si costruisce strada facendo. Non sempre l’imprevedibile è qualcosa di negativo.
Per compiere un viaggio wondermust ci si può anche dedicare alla lettura di un libro che parli del posto che stiamo visitando o che racconti una storia di viaggio, così potremo evadere ed entrare in altre storie.
Nulla come la bicicletta è sinonimo di libertà: un semplice mezzo a due ruote con cui esplorare e raggiungere luoghi impensabili, senza impattare sull’ambiente e la natura. Andare in bicicletta ci insegna l’importanza di godersi il percorso, di essere presenti lungo il tragitto, per arricchirci delle bellezze del territorio che esploriamo. In questo modo non possiamo che sentirci in armonia con la natura e con noi stessi. In sella o a piedi, ciò che conta davvero non è la meta, ma il viaggio.
Con un viaggio wondermust la nostra permanenza nel luogo che visitiamo potrà avere un impatto positivo. Ad esempio conoscendo con anticipo le usanze e la cultura del territorio, la nostra introduzione tra i residenti locali risulterà più armoniosa. Un modo per aiutare le comunità autoctone è quello di comprare souvenir di vero artigianato locale.
Con i cinque sensi attivi il nostro bagaglio dei ricordi sarà carico di stupore.
Poniamoci all’ascolto dei racconti degli abitanti del luogo, sperimentiamo le pietanze locali, concentrandoci sulle nostre papille gustative, sul nostro olfatto e su tutto ciò che il cibo è in grado di suscitare. Conosciamo la musica e l’arte del posto, per accrescere le nostre conoscenze.
Non trascuriamo il nostro corpo e la nostra mente: l’esercizio fisico ci libera da stress ed ansia ed è un’occasione di svago e divertimento. Inoltre favorisce anche un sonno di qualità, per poter ricaricare le pile e tornare alla routine quotidiana energici e grati.
Due attività strettamente connesse al concetto di benessere psicofisico, quali correre e meditare, hanno trovato una loro unione nel mindful running, che coniuga i benefici di entrambe per insegnare a rilassarsi e gestire meglio lo stress.
In questo modo possiamo allenare oltre che il corpo anche la mente, per avere un’attitudine positiva verso la vita.
Bisogna riuscire ad avere consapevolezza di sé in movimento, focalizzandosi sulle variazioni del respiro e del battito cardiaco. Rimanendo concentrati mentalmente, si deve rimanere in ascolto del proprio corpo, arginando l’incombenza delle preoccupazioni e dei pensieri negativi.
L’attività del mindful running si pratica all’aperto: immergendo i propri sensi nel verde che ci circonda, si possono assaporare le sensazioni che ci offre la natura, per farne tesoro durante i momenti frenetici della giornata.
La pratica della mindfulness può aiutarci a godere a pieno ogni momento del viaggio, facendoci entrare maggiormente in contatto con noi stessi e con ciò che ci è attorno, per soddisfare l’esigenza di evasione e allo stesso tempo di ricerca dello stupore in ciò che ancora non conosciamo.
La bellezza di questa pratica risiede però nella possibilità di lasciarci stupire anche nella quotidiana abitudine, rendendo la nostra vita uno splendido viaggio di cui meravigliarci.
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