Pubblicato il 18 set 2020 • 3 minuti di lettura
Lo Yin Yoga è una variante di yoga che ha l’obiettivo di migliorare, rilassare e fortificare corpo e mente. In questo articolo ti spieghiamo cos’è, in cosa differisce dalle altre varianti e quali sono le sue caratteristiche principali.
Lo Yin Yoga è un particolare tipo di yoga che ha come obiettivo quello di rilassare in maniera profonda e significativa sia la mente che il corpo di chi lo pratica, stimolando l’energia vitale e calmando le emozioni.
L’invenzione dello Yin Yoga è attribuita a Paulie Zink. Insegnante di Taoismo e campione di arti marziali, negli anni settanta Zink decise di creare una nuova attività combinando principalmente gli asana dell’Hatha Yoga ed il Taoismo.
Con gli anni, questa disciplina è stata modificata e perfezionata grazie al contributo di Paul Grilley e Sarah Powers. Sfruttando la loro conoscenza dell’anatomia, della medicina cinese e dei sistemi meridiani, questi ultimi decisero di sviluppare delle sequenze particolari che permettessero di stimolare al meglio l’energia e la respirazione.
Proprio per le sue caratteristiche particolari, la filosofia dello Yin Yoga può essere ben compresa solo se si ha una conoscenza dell’approccio Taoista di Yin e Yang. Quest'ultimo mira a raggiungere il punto che regge l’equilibrio tra forze opposte e complementari. Tali forze non sono presenti solo in natura ma anche e soprattutto nel nostro corpo.
Appartiene alla natura Yang ciò che è attivo, flessibile, chiaro, caldo e morbido. Al contrario, appartiene alla natura Yin ciò che è passivo, rigido, scuro, duro e freddo.
Di conseguenza - grazie a questa distinzione - il nostro tessuto connettivo viene associato agli elementi della natura Yin poiché rigido e non elastico (ed dunque è accompagnato da movimenti lenti e profondi), mentre i nostri muscoli vengono associati agli elementi della natura Yang, perché elastici e morbidi (e sono accompagnati da movimenti sono molto più veloci e ritmici).
Il raggiungimento dell’equilibrio tra queste due forze è allo stesso tempo la base e il punto d’arrivo dello Yin Yoga. Nella sua versione originale, Zink dava moltissima importanza ad entrambe le forze della natura. Tuttavia, con le modifiche messe in atto da altri esponenti della pratica, si è preferito maggiore importanza alla natura Yin.
Questa preferenza prende maggiore rilevanza per via della teoria dei meridiani della medicina cinese secondo la quale è nel tessuto connettivo che risiedono i punti di incrocio dei canali che trasportano l’energia vitale (Prana o Chi).
In assenza di una giusta attività fisica, il flusso energetico viene ostacolato e rallentato, ma grazie a movimenti lenti e profondi, può essere riequilibrato.
Lo Yin Yoga - lo ricordiamo - risente fortemente dell'influenza dell'Hatha Yoga e del Taoismo, per cui moltissimi asana sono gli stessi tra i vari stili. La differenza fondamentale sta nel tempo di esecuzione degli esercizi e nel tipo di esercizio ricorrente, che ne va a comporre appunto una sequenza.
Una sequenza di Yin Yoga è formata da posizioni che vanno mantenute per almeno 3 minuti, al fine di migliorare il flusso energetico e stimolare tessuti ed articolazioni. Si può arrivare a mantenere una posizione anche per 5 minuti o addirittura più tempo, in base al livello di resistenza e di allenamento del soggetto che sta effettuando la pratica.
La ragione di questi tempi ben specifici è dovuta al fatto che periodi di posa così lunghi servono per rilassare nonché allungare i tessuti connettivi come i tendini, i legamenti e le articolazioni. Altra caratteristica dello stile è che la maggior parte delle posizioni viene eseguita da sdraiati o da seduti, quindi quasi mai in piedi.
Per allineare i chakra ed i flussi energetici, è consigliato dedicarsi alla pratica prima o dopo qualsiasi attività di tipo yang (quindi, ad esempio subito dopo il rientro dal lavoro), al fine di ristabilire l’equilibrio tra gli elementi. Al contrario, è sconsigliato dedicare del tempo alla pratica se l’inattività ha preso il sopravvento.
Lo yin è l’approccio che può essere, invece, praticato anche tutti i giorni. Questo perché i tessuti interessati hanno tempi di recupero molto più brevi rispetto a quelli impiegati dai muscoli scheletrici.
Le posizioni attive riguardano l’elemento dello Yang, quelle passive invece, riguardano l’elemento dello Yin.
Ci sono moltissime posizioni che possiamo includere nella disciplina. Ecco un breve elenco di quelle che possiamo includere tra le più frequenti:
Come tutte le classi di yoga, anche lo Yin Yoga prevede il raggruppamento degli asana in svariate sequenze, ciascuna finalizzata al raggiungimento di un determinato obiettivo.
Tra queste, ce ne sono 4 che possiamo considerare tra le più diffuse della pratica:
Lo yoga è fonte di benefici che dal corpo si estendono anche alla mente. In caso di assenza di problemi particolari, lo stile è raccomandato a chiunque, soprattutto a chi ha uno stile di vita sedentario e rappresenta, infatti, un'ottima variante per risvegliare i muscoli e fortificare il corpo.
Ma quali sono i suoi benefici nello specifico? Vediamoli tutti nel dettaglio:
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