Published on 22 Jul 2022 - 5 minutes read
All'interno del piano di welfare sanitario aziendale uno dei passaggi più importanti è sicuramente il check up sanitario aziendale: lo strumento più utile per avere un controllo diretto sulla salute dei lavoratori, dando attenzione ad eventuali problematiche e spunti per migliorare costantemente l'ambiente e le condizioni lavorative.
É sempre più chiaro come la salute e il benessere dei lavoratori siano indicatori molto rilevanti della salute dell’azienda stessa. I lavoratori in salute portano un grande valore, una maggiore produttività, una proattività nella gestione delle mansioni e una responsabilità significativa nei confronti dei loro compiti. La loro motivazione influisce direttamente sul successo aziendale. Sono questi i motivi per cui ogni azienda dovrebbe investire sulla salute e monitorare questo aspetto in modo regolare.
Ecco alcune informazioni importanti sui checkup medicina del lavoro e sul loro ruolo nel welfare sanitario.
Nel momento in cui si stabilisce un sistema di gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori, il datore di lavoro è tenuto a nominare un medico competente che si occupi della sorveglianza sanitaria. I suoi compiti saranno quelli di effettuare check up regolari per individuare sintomi di malessere o patologie legate all’attività lavorativa. Questp tipo di collaborazione permette di intervenire in maniera tempestiva e prevenire eventuali malattie professionali.
Un aspetto importante per molti ambienti lavorativi è legato allo stress lavoro-correlato, che può condurre a patologie e difficoltà molto varie, dalle muscolo scheletriche, alle gastro intestinali. Dare importanza a questi sintomi e agire per trovare cause e soluzioni può fare la differenza per la salute di ognuno.
Tra i vantaggi del datore di lavoro è da ricordare anche che il checkup sanitario aziendale è detraibile: è considerato come una spesa di servizi sanitari rivolti ai dipendenti.
Chi fosse interessato a questo aspetto, può fare riferimento al D.P.R 917 del 1986 (Testo unico delle imposte sui redditi).
Durante la visita, il medico competente dovrebbe anche tenere conto dei rischi dell’attività lavorativa. A seconda del tipo di azienda e di mansione si possono infatti avere diverse necessità. Ad esempio: chi lavora al computer, i cosiddetti impiegati con utilizzo di videoterminale, dovranno ricevere una visita oculistica, mentre un verniciatore avrà più necessità di un controllo delle vie respiratorie. Tra gli altri importanti esami sono inclusi anche: audiometria, spirometria, elettrocardiogramma, esami ematochimici.
Il welfare in ambito sanitario non prevede solo dei checkup periodici. Il medico competente è chiamato a visitare i lavoratori anche in diverse altre occasioni. In primis, non appena il lavoratore entra a far parte dell’azienda, è necessaria una visita per controllare che non siano presenti controindicazioni al lavoro e che quindi l’individuo sia idoneo alla posizione. In alcuni casi, questa visita può anche essere fatta prima dell’assunzione.
Allo stesso modo, è necessario ripetere la visita per garantire l’idoneità anche nel caso di un cambio di mansione. A seconda della situazione e nei casi previsti dalla legge, può essere obbligatoria anche una visita prima della cessazione del rapporto di lavoro. Infine, se il lavoratore ha passato un periodo di malattia superiore ai 60 giorni, è tenuto a sottoporsi al checkup prima di riprendere le proprie mansioni.
Il medico competente deve anche collaborare con il servizio di prevenzione e protezione per la stesura del documento di valutazione dei rischi.
La visita periodica dei lavoratori e del luogo di lavoro gli consentono di portare all’attenzione del datore di lavoro la necessità di eventuali modifiche. Anche i dati raccolti in modo anonimo in seguito alle visite possono fornire importanti informazioni per la gestione della sicurezza e della salute aziendale.
Secondo l’articolo 35 della legge 81/08, è compito del medico competente comunicare i propri riscontri al datore di lavoro e ai responsabili. Tutte le informazioni e i dati dei pazienti lavoratori sono raccolti nelle cartelle sanitarie che il medico competente ha l’obbligo di consegnare al datore di lavoro alla cessazione dell’incarico, e al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro.
É importante che il documento di valutazione dei rischi sia sempre aggiornato e corrisponda alla realtà.
Uno degli importanti tasselli che rendono valido il sistema di gestione della salute dei lavoratori è la collaborazione con le risorse umane. In seguito a un check up sanitario, si potrebbe evidenziare la necessità di una riorganizzazione delle mansioni, se i lavoratori ne hanno esigenza. Ad esempio: se un lavoratore in magazzino avesse un problema muscolare, potrebbe avere bisogno di limitare il sollevamento manuale dei carichi per dare più spazio a mansioni alternative, come la gestione delle etichette o l’inventario.
In questo modo potrà avere una pronta guarigione e tornare al suo ruolo senza rischiare di peggiorare o cronicizzare la problematica fisica. Dunque la riorganizzazione delle risorse umane è uno strumento diretto per agevolare la situazione lavorativa e tutelare la salute dei lavoratori.
Il welfare sanitario aziendale, insieme alla previdenza complementare, costituisce un sistema completo di misure e servizi offerti al lavoratore. Questo sistema mira a prevenire, tutelare e curare il suo benessere fisico e psicologico, oltre a garantire una maggiore sicurezza finanziaria per il futuro. La previdenza complementare si integra con il welfare sanitario, contribuendo a fornire una protezione a 360 gradi per il lavoratore. Quando un dipendente si sente soddisfatto e sano grazie a queste iniziative, la sua motivazione e produttività tendono ad aumentare notevolmente.
Grazie a questi benefit, il rapporto tra vita privata e vita professionale del lavoratore migliora, abbassando il livello di stress e creando un ambiente lavorativo molto più sereno. Di conseguenza aumentano anche la reputazione e il valore dell'azienda, rispetto ai competitors, che invece non hanno piani di welfare sanitario. Di conseguenza si hanno impiegati e lavoratori protetti e fidelizzati.
Tra i benefit che l’azienda può scegliere ricordiamo la sorveglianza sanitaria all’interno del luogo di lavoro. Grazie ai checkup di cui abbiamo parlato, il lavoratore è certo di essere tutelato ed ascoltato direttamente dove svolge le sue mansioni. In caso di necessità è possibile che siano svolti controlli o esami approfonditi presso cliniche specializzate.
Il datore di lavoro può considerare queste situazioni come dei veri e propri investimenti sulla salute dei lavoratori. Inoltre può approfittare delle agevolazioni fiscali, come la detraibilità presente nella legge Stabilità del 2017. Spesso è possibile anche effettuare le visite in unità mobili ambulatoriali, fornite dai professionisti in ambito medico che si occupano di collaborazioni con le aziende.
Il welfare in ambito sanitario ha molteplici sfaccettature e forme, ma è una caratteristica che sempre più aziende scelgono di avere.
Mentre la sorveglianza sanitaria rientra spesso tra gli obblighi dell’azienda, la scelta del fringe benefit polizza sanitaria è un valore aggiunto di grande rilevanza. Grazie all’assistenza sanitaria integrativa, i lavoratori possono avere accesso a importanti agevolazioni per la tutela della loro salute.
Sono molte le opzioni a disposizione: fondi sanitari, casse di assistenza sanitaria, società di mutuo soccorso o compagnie assicurative. Ognuna di queste alternative di fringe benefit polizza sanitaria può rispondere a diverse esigenze per il datore di lavoro e per i lavoratori.
Negli ultimi anni è sempre più comune iscrivere i lavoratori a fondi sanitari integrativi. Questi enti no profit possono fornire rimborsi sulle spese mediche, convenzioni con cliniche specializzate e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro. Infatti i contributi ai fondi sanitari integrativi si possono dedurre dal reddito per abbassare la base imponibile. Per alcune specifiche assicurazioni sanitarie, come le polizze contro il rischio di perdere l’autosufficienza (LTC), le detrazioni arrivano al 19% fino a 1300 euro.
Non solo benessere fisico, ma anche mentale. Sono in grande aumento le aziende che decidono di proporre ai propri dipendenti la possibilità di uno psicologo del lavoro. Soprattutto negli ultimi anni, ansia e stress sono elementi sempre più presenti nella vita personale e professionale delle persone. Il datore di lavoro può aiutare i lavoratori a gestire questo tipo di problematiche, per avere un riscontro positivo anche nell’attività svolta.
Anche le dinamiche relazionali tra colleghi possono essere un'importante causa di tensioni e inefficienza. La presenza di uno psicologo del lavoro può supportare in modo significativo i lavoratori per vivere con più equilibrio e può fornire gli strumenti per la gestione di ogni situazione.
Il significato di Welfare sanitario è semplice: insieme di benefit e servizi offerti dall’azienda per agevolare il benessere del lavoratore. Si considerano importanti il benessere fisico e la tutela del benessere psicologico. Le aziende possono offrire diverse opzioni per i lavoratori e per assicurare la salute dell’ambiente e della produttività.
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