Pubblicato il 8 ago 2022 • 5 minuti di lettura
In un piano di welfare aziendale è importante tener conto della mobilità dei lavoratori. Soprattutto nelle grandi città, nei tragitti casa-lavoro, i pendolari possono accumulare molto stress e dunque iniziare la giornata lavorativa con poca tranquillità ed energia.
Istituire il Car Sharing aziendale può contribuire a creare un clima aziendale più sereno, oltre che apportare benefici nei rapporti tra i colleghi.
Tra i vantaggi di questo sistema ricordiamo anche la diminuzione dell’impatto ambientale da parte dell’azienda, che si misura sia in maniera diretta nella sua attività che in maniera indiretta attraverso le abitudini dei lavoratori.
Le aziende hanno a disposizione diverse opzioni, come il car sharing o il car pooling, con cui soddisfare le loro esigenze e quelle dei lavoratori.
Per attuare un efficace sistema di condivisione dei tragitti è necessaria la collaborazione tra vertici dell’azienda e lavoratori, perché il beneficio sia massimo per entrambe le parti.
Con car sharing aziendale si intende un sistema di condivisione di auto tra i dipendenti. La flotta può essere noleggiata da parte dell’azienda presso terzi, oppure essere di proprietà aziendale.
I dipendenti possono così utilizzare le auto messe a disposizione a seconda delle loro necessità e delle loro abitudini. Questo sistema si può applicare sia ai tragitti quotidiani casa-lavoro, sia nel caso in cui avvengano trasferte o viaggi lavorativi.
Non è una novità che tra colleghi si trovino delle soluzioni per condividere i tragitti, ma sistematizzare il car sharing può avere molti benefici aggiuntivi anche per i datori di lavoro.
Nel caso in cui l’azienda abbia una flotta di proprietà, si può scegliere di nominare un Fleet manager o Mobility manager che aiuti nella gestione corretta delle risorse. È anche possibile utilizzare app o software specifici che permettono l’organizzazione dei dipendenti giorno per giorno. In questo caso l’azienda ha l’onere di occuparsi della manutenzione dell'auto aziendale in car sharing e assicurarsi che il sistema funzioni correttamente.
Per incentivare l’utilizzo di questi mezzi, si possono segnalare posteggi riservati alle auto in car sharing oppure offrire buoni carburante. I dipendenti hanno la possibilità di accedere al servizio pagando una quota associativa oppure pagando l’utilizzo dell’auto a ore o a chilometri.
Un’alternativa più comune è quella che prevede di affidarsi a servizi esterni di noleggio auto, prenotabili anche in questo caso tramite app. L’azienda può scegliere se effettuare dei noleggi a breve termine o a lungo termine. Alcuni scelgono di utilizzare servizi di car sharing tradizionali, che possono però avere alcuni limiti soprattutto nelle aree non metropolitane o in zone in cui la richiesta è molto alta.
Quando si parla di car pooling ci si riferisce alla condivisione di auto di proprietà dei lavoratori. In questo caso l’azienda non deve occuparsi di alcun noleggio a breve o lungo termine. I vantaggi del car pooling aziendale somigliano molto a quelli del car sharing, con la differenza che il ruolo dell’azienda è puramente coordinativo. In questo caso esistono app che permettono la comunicazione tra colleghi e mettono in contatto le persone che condividono lo stesso tragitto.
Per coinvolgere maggiormente i dipendenti è anche possibile avere dei sistemi a punti che portino a ottenere bonus o premi quando si effettuano molti tragitti in condivisione. Per rendere il car pooling aziendale veramente vantaggioso, è necessario organizzare la condivisione delle spese e della responsabilità del veicolo. In questo modo il proprietario del mezzo potrà ottenere in primis il benefit relativo al risparmio sul tragitto.
Perché scegliere il corporate car sharing? Ecco i principali benefici: riguardano sia l’azienda che il lavoratore che partecipa a questo tipo di iniziative.
L’interesse aziendale potrebbe partire dalla necessità di essere maggiormente sostenibile. Contribuire direttamente o indirettamente alla diminuzione dell’inquinamento prodotto è un obiettivo importante da raggiungere, per diversi motivi.
La riduzione avviene innanzitutto grazie alla diminuzione del numero di veicoli coinvolti nel trasporto dei lavoratori. Inoltre non è difficile trovare modelli di auto aziendale car sharing ibridi o elettrici: soluzioni alternative e valide per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Oltre alla salvaguardia dell’ambiente, si può migliorare la reputazione dell’azienda con il giusto employer branding. L’immagine di un’azienda attenta alla questione ambientale può attirare lavoratori di qualità con cui condividere principi e mission. In particolare si può stimolare l’interesse di talenti più giovani e attenti al tema ambientale e del welfare.
La possibilità di evitare di guidare e cercare parcheggio comporta la diminuzione dello stress, e di conseguenza un migliore clima aziendale ed una maggiore produttività. Anche i rapporti all’interno del team possono subire dei miglioramenti perché i tragitti condivisi possono creare dei momenti positivi di condivisione e contatto al di fuori dell’ambiente lavorativo.
Come già accennato, grazie al car sharing i lavoratori possono avere una migliore work-life balance. Diminuire il tempo passato in auto può davvero fare la differenza. Inoltre anche la ricerca del parcheggio può essere un momento di stress e sottrarre tempo ed energia che si dovrebbero impiegare durante la giornata lavorativa.
I datori di lavoro devono considerare che per molte persone la perdita dell’indipendenza potrebbe essere considerata un fattore negativo, perciò è sempre bene discutere con i lavoratori prima di prendere scelte definitive.
Nel caso del car pooling, i dipendenti possono godere della condivisione delle spese del viaggio quotidiano verso il luogo di lavoro. Inoltre in un sistema in cui ogni dipendente periodicamente mette a disposizione la propria auto, è possibile anche condividere la responsabilità del tragitto.
Avere dei momenti con i propri colleghi al di fuori dell'ambiente lavorativo può aumentare la fiducia e la confidenza e contribuire a migliorare i rapporti anche quando si lavora.
Molti aspetti della mobilità aziendale hanno portato all’emanazione di importanti decreti già dal 1998. Infatti questa modalità può essere utile per gestire in maniera più corretta sia l’emissione ambientale dell’azienda che il traffico dell’area.
Il primo decreto (Decreto Ronchi, 1998) era indirizzato alle aziende con più di 300 dipendenti nella stessa sede o più di 800 dipendenti su più sedi. Questa norma prevedeva che l’azienda dovesse redigere ogni anno un piano di spostamenti casa-lavoro e nominare obbligatoriamente un mobility manager aziendale per controllare tale traffico.
Nel 2020 è stato emanato il Decreto Rilancio, che seguiva più o meno gli stessi principi. Così è stato esteso l’obbligo del mobility manager aziendale anche ad aziende con più di 100 dipendenti che abbiano sede in città da 50 mila abitanti o più.
L’obiettivo è quello di gestire in maniera più ottimale il traffico dei dipendenti che ogni giorno si spostano negli stessi orari e nella stessa aria, creando affollamento e inquinamento.
Il ministero della Transazione Ecologica nell’anno successivo ha preso in mano la questione ed ha firmato il Decreto Attuativo. È stato ufficializzato l’obbligo di un mobility manager per le aziende con più di 100 dipendenti.
Il principale ruolo del mobility manager riguarda l’ottimizzazione degli spostamenti dei dipendenti e l’aumento della semplicità del raggiungimento dei luoghi di lavoro. Negli ultimi anni è sempre più importante che prenda in considerazione il corporate car sharing per raggiungere questi obiettivi e per diminuire l’impronta ecologica aziendale.
Grazie al mobility manager is può anche aprire un dialogo tra aziende e comuni per discutere dell’importante impatto che il tragitto casa-lavoro può avere sulla vita quotidiana.
Il car sharing aziendale è la condivisione di auto tra colleghi che si spostano da casa a lavoro. Le aziende possono decidere di fornire auto della propria flotta o noleggiare auto a breve o lungo termine per metterle a disposizione dei dipendenti.
La gestione dei passaggi può avvenire attraverso specifiche app o sistemi che permettono l’organizzazione e la comunicazione tra dipendenti che devono condividere il passaggio. Le aziende possono beneficiare dal car sharing aziendale perché diminuisce lo stress dei lavoratori, contribuisce ad abbassare l’impronta ecologica, aumenta le occasioni di conoscenza tra membri del team e migliora la reputazione dell’azienda.
Il carpooling è la condivisione di un tragitto casa-lavoro in auto, nel caso in cui l’auto sia di proprietà di uno dei dipendenti. Questo tipo di organizzazione permette ai lavoratori di evitare periodicamente lo stress della guida, così come di condividere le spese del tragitto. Per incentivare questo tipo di alternative le aziende possono offrire bonus speciali o buoni carburante.
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