Pubblicato il 16 giu 2023 • 4 minuti di lettura
E’ inutile negare che nell’ultimo periodo vi sia stato un considerevole rincaro delle bollette, oltre che l’aumento dell’inflazione. Per supportare economicamente i tuoi dipendenti ciò che puoi fare è erogare loro i Fringe Benefit, la cui soglia di defiscalizzazione è stata aumentata, per tutto il 2023, fino a 3000 euro.
E’ un vero salto in avanti nel riconoscere il valore sociale del Welfare aziendale e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori.
In questo articolo ti spieghiamo nel dettaglio cosa comporta la soglia dei Fringe Benefit del 2023 e a chi si rivolge.
Il Welfare aziendale ormai è un elemento di primaria importanza nella gestione del personale. Si tratta di un ampio paniere di beni e servizi che le imprese possono offrire ai propri dipendenti per migliorare sensibilmente la conciliazione tra vita privata e professionale, ma anche il loro benessere e il tasso di produttività aziendale.
In particolare attraverso l’erogazione dei Fringe Benefit le imprese possono diminuire il carico contributivo e fiscale che avrebbero se offrissero compensi in forma monetaria. I Fringe Benefit vengono concessi come forma di retribuzione in natura e la loro particolarità è che possono essere erogati individualmente. Per entrare più nel dettaglio, si tratta di benefit aggiuntivi, forniti dai datori di lavoro al di là del salario di base. Per citarne alcuni:
Rispetto alle politiche dei Fringe Benefit, il Governo ha previsto delle novità. Come abbiamo già detto, i Fringe Benefit sono i beni e i servizi forniti ai dipendenti, diversi dalle classiche somme in denaro. Il co.3, terzo periodo, prima parte, dell’art. 5, co.1 del TUIR prevede che il valore di tali benefit non concorra a formare il reddito del lavoratore, se inferiore a 258,23 euro. Per tutto il 2023 questo limite è stato innalzato a 3000 euro.
Ai fini del sostegno al reddito dei lavoratori è stata riproposta l’agevolazione relativa ai Bonus carburante, che era già stata prevista nel 2022. Si tratta della possibilità, da parte dei datori di lavoro privati, di erogare ai propri dipendenti somme per l’acquisto di carburante del valore massimo di 200 euro. Tale valore non viene compreso all’interno dei 3000 euro, ma si aggiunge ad essi, in base al principio di cassa allargato.Questo offre un vero e proprio vantaggio per le aziende. I Fringe Benefit non sono imponibili, sono deducibili ai fini fiscali. Però per tutto il 2023 è stata introdotta una novità non molto vantaggiosa: la legge di conversione del decreto prevede l’imponibilità ai fini previdenziali e dunque una minore convenienza fiscale.
E’ importante ricordare che i datori di lavoro hanno dovuto presentare all’INPS una comunicazione obbligatoria per i Fringe Benefit erogati nel 2022, entro il 21 febbraio 2023. La trasmissione di queste informazioni è utile per permettere all’ente previdenziale di restituire al lavoratore eventuali conguagli.
Nel 2023 è stata innalzata la soglia degli importi di beni e servizi in natura, i cosiddetti Fringe Benefit. Secondo il DL Lavoro di quest’anno, approvato dal Consiglio dei Ministri, non concorre a formare reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti entro il limite complessivo di 3000 euro. Tale agevolazione spetta solo ai lavoratori con figli a carico, dunque resta invariata la soglia ordinaria di 258, 23 euro per i dipendenti senza figli a carico. Con la locuzione figli a carico si fa riferimento a quanto previsto dall’art.12 co. 2 del TUIR: i figli sono considerati fiscalmente a carico nel momento in cui non superano i 24 anni di età e non hanno percepito, nel corso dell’anno, un reddito pari o inferiore a 4000 euro. Invece nel caso in cui i figli abbiano più di 24 anni, sono ancora a carico dei genitori solo se hanno percepito un reddito complessivo annuo non superiore a 2840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
L’agevolazione dei Fringe Benefit è valida anche per i figli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi.
Si è ancora in attesa di un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito alla questione della distribuzione del beneficio ricavato dal dipendente attraverso i Fringe Benefit, qualora i figli siano a carico al 50%.
Il TUIR ha previsto che la detrazione per i figli deve essere ripartita per il 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. Invece in caso di separazione legale effettiva o di annullamento dell’unione matrimoniale, in mancanza di accordo, la detrazione va al genitore affidatario. Se l’affidamento è congiunto o condiviso, in mancanza di accordo, la possibilità di detrazione offerta dai Fringe Benefit è pari al 50%. Inoltre vi possono essere casi in cui la detrazione spetta, previo accordo, al genitore con un reddito complessivo maggiore.
L’eventuale innalzamento della soglia dei Fringe Benefit a 3000 euro può essere fatto ad personam. Dunque non sono previsti il requisito della generalità o categorie omogenee di lavoratori.
Ricordiamo che all’interno della soglia di tassazione è possibile includere anche le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro ai propri dipendenti, per il pagamento delle utenze domestiche (il servizio idrico integrato, l’energia elettrica e il gas naturale). I lavoratori devono presentare la documentazione attestante i pagamenti delle bollette di luce e gas a loro carico e dimostrare di non aver ottenuto sussidi similari provenienti da altre fonti. Inoltre le bollette devono essere intestate a nome del dipendente, o di un familiare, e comprendere anche le spese di riscaldamento e quelle idriche riferite agli spazi condominiali. Tale disposizione per il momento è valida solo per il 2023.
Le aziende, che decidono di convertire i Fringe Benefit per i propri dipendenti in questo tipo di servizi, devono dare preventiva informativa alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU), laddove presenti. Allo stesso modo i lavoratori hanno il compito di fornire agli HR delle loro aziende una puntuale dichiarazione dei redditi e il codice fiscale di ciascun figlio a carico.
Come abbiamo già visto, il principale vantaggio dei Fringe Benefit è quello di non concorrere a formare il reddito del dipendente. Fino al 2022 l’importo previsto era pari a 259,23 euro, valore in seguito raddoppiato fino a un tetto non tassabile di 600 euro. Successivamente era stata indetta un’ulteriore modifica, che aveva innalzato il valore a 3000 euro. Tale misura è stata applicata fino a gennaio 2023, per cercare di contrastare l’aumento dell’energia elettrica e offrire ai dipendenti un supporto economico.
Il tetto massimo dei Fringe Benefit nel 2023 dunque è pari a 3000 euro. I benefici delle agevolazioni sono stati allargati anche ai buoni benzina.
L’innalzamento del tetto massimo dei Fringe Benefit comporta diversi vantaggi sia per le aziende che per i suoi dipendenti. La detassazione della somma si rivela una vera e propria spinta in grado di aumentare il tetto di spesa delle famiglie e di conseguenza incrementare i consumi. In questo modo si garantisce un miglioramento dello stile di vita dei lavoratori e del loro benessere, e si rafforza il rapporto con l’azienda. Così l’impresa fidelizza le risorse più qualificate e attrae i migliori talenti presenti sul mercato.
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