Pubblicato il 15 lug 2022 • 5 minuti di lettura
La prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro è una delle parti più importanti di un sistema di sicurezza e salute sul lavoro che sia completo e conforme alle leggi. Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire il diritto di sicurezza di tutti i dipendenti. Per fare questo, è necessario seguire le normative nazionali e internazionali in materia di sicurezza.
Uno degli obiettivi principali dell’insieme delle legislazioni è quello di ridurre in maniera significativa il numero di incidenti, infortuni e malattie professionali. Con l’implementazione di un sistema di gestione della sicurezza le aziende possono lavorare per portare le statistiche a livelli minimi o persino nulli.
In questo articolo potrai trovare le informazioni necessarie per capire i fondamenti della normativa vigente. Inoltre, sono presenti dettagli e linee guida da seguire per effettuare una valutazione dei rischi: passo fondamentale per creare un efficiente sistema di prevenzione.
La normativa di riferimento per la prevenzione degli infortuni sul lavoro è il Testo Unico del Decreto 81/08. Questo Decreto legislativo ha sostituito le frammentate leggi precedenti per proporsi come un documento completo e chiaro in materia.
All’interno dei vari titoli si possono trovare le fondamentali azioni da compiere, così come le documentazioni necessarie e obbligatorie. Sono definiti anche i soggetti responsabili della sicurezza sul lavoro e tutti i lavoratori che hanno diritto di essere inseriti in un sistema di prevenzione.
La normativa prevenzione infortuni sul lavoro include anche i riferimenti legati alle sanzioni in caso di inadempienza e le relative conseguenze penali per i responsabili.
Un ulteriore documento normativo utile per la prevenzione di infortuni sul lavoro è legato alla ISO 45001, emessa nel 2018 dall’International Organization for Standardization. Al di là dell’interesse aziendale di ottenere la certificazione ISO, questa norma può fornire linee guida e indicazioni aggiornati e funzionali.
In particolare è descritto un sistema di gestione della sicurezza che permette di limitare i rischi del lavoro e incrementare i livelli di salute e benessere dei lavoratori. Quest’ultimo aspetto ha un’importante priorità. I lavoratori coinvolti nelle procedure di sicurezza acquisiscono un nuovo approccio più consapevole nei confronti dei rischi. Grazie a questo, sono loro i primi ad agire con maggiore prudenza e sicurezza all’interno dell’ambiente lavorativo.
Non si può sottovalutare anche la rilevanza della salute mentale e sociale, che può diminuire livelli di stress lavoro-correlato e prevenire direttamente molti incidenti.
Il titolare che si occupa della prevenzione sul lavoro deve fare riferimento anche ad altre importanti leggi. Nel corso dell'articolo ne citeremo alcune che, oltre a fornire i precetti in tema, danno anche accesso a linee guida da seguire. L’azienda non deve vedere soltanto il peso di leggi da applicare, ma può anche scoprire le opportunità di miglioramento e di crescita che queste misure possono portare.
Con il decreto 81/08 sono regolamentati tutti gli obblighi del datore di lavoro legati alla sicurezza e salute sul lavoro. In particolare, sono indicate le misure più importanti per la sicurezza dei lavoratori, così come le sanzioni in casi di inadempienza. L’obiettivo del D.Lgs 81/08 è quello di minimizzare infortuni sul lavoro e creare ambienti sani e sicuri per tutti i lavoratori.
Per semplificare il tema delle misure di prevenzione infortuni sul lavoro si possono delineare cinque principi che creano le basi per un buon sistema di sicurezza. In particolare analizziamo attrezzature e apparecchiature, dispositivi di protezione individuale, controllo periodico di impianti e sorveglianza sanitaria.
Con questi termini si fa riferimento a “qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti” (D.Lgs 81/08) coinvolti nel processo lavorativo.
La normativa sottolinea che debbano essere adeguate e provviste dei necessari requisiti di sicurezza. Questa è una delle prime responsabilità del datore di lavoro. Inoltre è necessario tenere sotto controllo tale attrezzatura con attività di verifica e manutenzione, anche contro il deterioramento dato dall’usura.
Quando si parla di protezione individuale si può fare riferimento diretto al D.Lgs 475/92. La funzione di questi dispositivi è quella di proteggere il lavoratore da rischi legati all’attività sia a breve termine che a lungo termine. Uno degli esempi più noti sono i dispositivi di protezione respiratoria, come vari tipi di maschere e mascherine.
Il datore di lavoro ha il compito di valutare i rischi legati all’ambiente e all’attività e fornire di conseguenza tutti i dispositivi necessari. É obbligatorio che questi posseggano Marcatura CE e dichiarazione di conformità CE.
Ulteriori informazioni a riguardo sono inserite nel Decreto 81/08, tra cui anche l’importanza della compatibilità di più DPI che può essere necessario utilizzare.
Un aspetto fondamentale della prevenzione è il controllo periodico per garantire un ambiente sicuro sotto ogni aspetto. Per questo motivo è importante creare un sistema che permetta di controllare regolarmente gli impianti elettrici dell’azienda, qualsiasi sia il tipo di attività che si svolga ed allo stesso modo anche tutti i presidi necessari per gestire eventuali situazioni di emergenza.
Generalmente si includono presidi antincendio e kit per il primo soccorso. Nonostante questi siano più legati alle emergenze più che alla prevenzione, è necessario considerarli come strumenti fondamentali all’interno del quadro di un’azienda sicura.
Grazie alla collaborazione con un medico competente opportunamente nominato, si può effettuare un’efficace sorveglianza sanitaria. Tenere sotto controllo i lavoratori sotto il punto di vista fisico può prevenire molti eventuali infortuni dati da condizioni personali del lavoratore.
In alcuni ambienti, come nel caso di rischi sul lavoro come rumore o vibrazioni, grazie alle visite mediche si può assicurare la salute a lungo termine dei lavoratori e monitorare l’influenza del rischio sulle sue condizioni. Inoltre si possono individuare eventuali malattie professionali nascenti, che potrebbero compromettere lo svolgimento del lavoro in sicurezza. Altrettanto importanti in questo senso sono i sintomi di stress lavoro-correlato.
Chi è responsabile della prevenzione sul lavoro deve sicuramente partire da una valutazione dei rischi collegati alle attività lavorative. Grazie a questi documenti, che sono anche considerati obbligatori dalla legislazione italiana, si può iniziare a implementare un sistema efficace di sicurezza.
Il D.M. 30/11/12 indica tutte le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi. In seguito alla valutazione si possono creare dei piani di azione che includono tutte le misure necessarie da applicare per la sicurezza.
Il passo successivo prevede l’azione sulle misure di sicurezza pianificate. Ad esempio, si potrebbe dover fare manutenzione sulle attrezzature e fornire i DIP ai lavoratori. In questo momento si può anche iniziare a costruire un efficiente sistema di gestione, per pianificare i controlli e istituire nuovi processi e procedure.
Parte degli obblighi indicati nei decreti riguarda la fornitura di sistemi per la gestione delle emergenze, come presidi antincendio, kit di primo soccorso, piani di evacuazione, misure di salvataggio. In particolare si possono citare il DM 10/03/1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro e il DM 388/03 Regolamento recante disposizioni sul primo soccorso aziendale, in attuazione dell'art. 15 comma 3 del D.Lgs 19/09/94 n. 626 e successive modifiche. Inoltre, è necessario nominare tra i lavoratori gli addetti interni alla gestione delle emergenze.
In seguito alla nomina è necessaria la formazione degli addetti, dei rappresentanti e dei responsabili. Questa avviene tramite formatori accreditati che possono fornire le basi della gestione delle emergenze. I corsi vanno aggiornati in maniera periodica.
Non manca anche la necessità di informazione per tutto il personale sulla sicurezza, sia per quanto riguarda il funzionamento del sistema di gestione, sia per le specifiche dei DIP e delle attrezzature di loro competenza. La formazione è uno degli strumenti più potenti nella prevenzione degli infortuni.
Nel momento della stesura della valutazione dei rischi si devono tenere in considerazione tutti i tipi di rischi sul lavoro. In particolare, si distinguono in: rischi ordinari, specifici e di interferenza.
Con rischi ordinari si intendono tutti quei rischi direttamente collegati con l’attività svolta o l’area professionale di riferimento. Nel caso di un magazzino, il rischio ordinario è quello legato alla cosiddetta movimentazione manuale dei carichi.
I rischi specifici invece sono più legati al contesto in cui si svolge l’attività. Tornando al caso precedente, questi riguardano i materiali che sono maneggiati, la presenza di mezzi lavorativi in magazzino ed anche eventuali colpi o urti subiti durante il lavoro.
Infine i rischi di interferenza riguardano i vari contesti che ospitano tali attività, o le varie attività che possono interferire nello svolgimento del lavoro. Nel nostro esempio si può citare il rapporto con i corrieri.
L’applicazione del decreto 81/08 è obbligatoria per tutte le aziende con almeno un dipendente. Queste norme sono particolarmente importanti nel caso di aziende con rischi elevati per i lavoratori, che possono mettere in pericolo la loro salute o creare situazioni di emergenza.
Nel decreto 81/08 è proposta una definizione molto specifica di chi è incluso nel termine lavoratore. Sono esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Tutti coloro che operano nell’ambito dell’azienda sono lavoratori, indipendentemente dal contratto o dalla retribuzione. Questo include anche stagisti, tirocinanti o volontari.
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