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Pubblicato il 5 set 2022 • 5 minuti di lettura
Negli ultimi anni la modalità di lavoro in smart working si è diffusa in maniera esponenziale, soprattutto durante il periodo del lockdown, dovuto alla pandemia di Covid-19. In realtà tale evento ha contribuito ad accelerare una tendenza che, già negli anni precedenti, si stava diffondendo.
Grazie al continuo miglioramento della tecnologia e alla progressiva digitalizzazione delle aziende, lo smart working sembra essere la modalità di lavoro del futuro: permette di avere i massimi vantaggi senza inficiare sulla produttività e sul funzionamento dei processi.
Come vedremo in questo articolo, accanto agli aspetti positivi emergono anche delle criticità dello smart working, fattori che portano alcune aziende ad escluderlo.
Per analizzare i vantaggi dello smart working è necessario fare delle distinzioni tra i vantaggi che ci sono per le aziende e quelli che ci sono per i lavoratori. Molto spesso questi possono coincidere, rendendo lo smart working una scelta ottimale per il benessere di tutti.
Grazie allo smart working i lavoratori possono risparmiare in termini di stress e di spesa relativa al recarsi ogni giorno in sede. Soprattutto nelle città, il tragitto casa-lavoro può richiedere ore preziose della giornata di un lavoratore, togliendo tempo alla propria vita privata. Inoltre chi utilizza i mezzi pubblici deve far fronte ad eventuali ritardi o sovraffollamenti che si possono trovare su treni e metropolitane. Invece lavorando da casa si può far fronte a tutto ciò: i lavoratori possono iniziare la giornata in maniera più rilassata e libera dallo stress.
Al termine del proprio orario di lavoro, un lavoratore in smart working può subito dedicarsi al suo tempo libero, che sia da spendere nei propri hobby o in compagnia dei propri cari. Questi elementi contribuiscono a generare un clima di soddisfazione e serenità, che inevitabilmente emerge durante lo svolgimento delle proprie mansioni.
Con lo smart working le aziende hanno diversi vantaggi sia dal punto di vista della produttività, che del costo del lavoro. Se si riesce a creare un team funzionante anche da remoto, i lavoratori sono più coinvolti, attivi ed in grado di portare a termine i loro compiti in modo efficace. Non mancano anche diversi ambiti per cui lo smart working è un risparmio per le aziende.
Lo smart working è un risparmio per le aziende. Infatti con i dipendenti che lavorano da casa, viene meno la necessità di offrire supporto economico per i trasferimenti casa-lavoro, in forma di voucher o di auto aziendale. Con dei lavoratori più soddisfatti e concentrati, è possibile ottenere un risparmio anche in termini di produttività.
Quando i dipendenti sono maggiormente motivati, vengono commessi meno errori e sono raggiunti più risultati.
Con lo smart working non è da sottovalutare il risparmio in termini di spazio: in ufficio non devono essere accolte troppe persone.
Inoltre l’assenteismo dei lavoratori da remoto è ridotto in modo significativo rispetto a quello dei lavoratori in loco, che potrebbero avere più bisogno di giorni di malattia o riposo a causa dell’eccessivo stress.
Ricordiamo anche che un ulteriore risparmio è quello legato alla spesa aziendale per i pasti, che solitamente vengono coperti con indennità o con buoni pasto.
Per poter avere il massimo dei vantaggi dalla modalità di lavoro da remoto, le aziende possono contare sulla regolamentazione dello smart working.
Con la maggiore diffusione dello smart working, le aziende che intraprendono tale scelta, ne stanno scoprendo i vantaggi, mentre nei lavoratori sta aumentando la consapevolezza dei suoi lati positivi.
Nonostante presenti molti lati positivi, si possono anche esaminare gli svantaggi dello smart working. Alcuni di questi sono legati alla modalità di organizzare e gestire il lavoro a distanza, che risulta più difficile in aziende in cui il processo di digitalizzazione non è ancora del tutto completato. Infatti i lavoratori che gestiscono parte delle loro mansioni, attraverso metodi cartacei tradizionali, potrebbero riscontrare delle difficoltà nel lavorare da casa.Per questo è fondamentale che ogni parte del lavoro possa essere svolta senza stress da qualsiasi luogo, al fine di non rischiare eventuali errori e mancanze.
I lavoratori che vivono questo tipo di situazione potrebbero faticare a riconoscere i benefici dello smart working, dunque trovarsi in una condizione di maggiore difficoltà.
È importante che le aziende aiutino i lavoratori a non mettere in secondo piano il proprio work-life balance. Infatti lavorando da casa vi è il rischio di non riuscire a separare in maniera netta il lavoro dalla vita privata. Si tratta di una delle criticità dello smart working che potrebbe portare ad una difficoltà nella gestione dei compiti, dello stress e ad una minore produttività.
Allo stesso modo i lavoratori non devono dimenticare che il lavoro da casa potrebbe creare uno stile di vita più sedentario, contribuendo a eventuali problematiche fisiche o posturali che hanno molteplici effetti negativi.
La principale normativa che regola lo smart working è la Legge 81 del 22 maggio 2017. Come si può immaginare i dettagli in essa inclusi possono essere considerati datati e superati, soprattutto alla luce delle necessità scaturite dalla pandemia di Covid-19. Infatti alcuni decreti emanati tra il 2021 e il 2022 hanno permesso allo smart working di acquisire nuove regole e indicazioni. In particolare: il Decreto Cura Italia e il Decreto Riaperture hanno posto le basi per rendere lo smart working obbligatorio ove possibile e facilitarlo nel settore privato.
Le maggiori novità riguardano le modalità di applicazione dello smart working.
Ad oggi il lavoro da casa è regolato da accordi tra il lavoratore e il datore di lavoro, il quale ha il dovere di comunicare al fisco la lista dei nominativi dei dipendenti che aderiscono alla possibilità di lavorare da remoto. Si tratta di una comunicazione utile soprattutto ai fini INAIL.
Con il protocollo nazionale dello Smart Working, nel settore privato del dicembre 2021, è stato aggiunto un importante tassello nella regolamentazione dello smart working. Il protocollo prevede che, ove possibile, ogni lavoratore abbia diritto al lavoro da casa e che siano gli accordi tra il datore di lavoro ed il lavoratore stesso a stabilirne i dettagli. Inoltre è sottolineata la base volontaria dell’adesione dei lavoratori, così come il diritto di recesso senza conseguenze. In questo documento vengono anche tutelati i lavoratori fragili, disabili e immunodepressi.
Lo smart working è un ottimo strumento per conciliare vita privata e vita lavorativa. Le aziende, che offrono l’opportunità di lavorare da casa, hanno a cuore il benessere del lavoratore. Ecco perchè lo smart working potrebbe essere inserito all’interno di un piano di welfare aziendale.
Si tratta di un collegamento puramente indiretto, poiché mancano normative che lo solidificano. Le aziende, che conferiscono importanza alla politica del welfare aziendale e desiderano il benessere per i propri lavoratori, possono considerare lo smart working come un grande vantaggio.
Ricordiamo però che possono anche nascere alcune problematiche relative ai lavoratori in smart working e legate alla questione del welfare aziendale. Infatti chi lavora da casa potrebbe non avere più diritto ai buoni pasto o all’auto aziendale. Secondo le attuali normative però, non esiste alcun principio che permetta di discriminare chi lavora da casa rispetto a chi lavora in ufficio.
Tutti hanno diritto agli stessi benefit, soprattutto se si considera lo smart working come uno strumento di inclusività per i lavoratori fragili o in qualche modo impossibilitati a recarsi sul luogo di lavoro.
Con lavoro agile o telelavoro si indica la modalità di lavoro a distanza dei settori pubblici, regolata dalla legge italiana già da molto tempo. Il lavoro agile è generalmente sporadico, occasionale, non abituale.
Quando si parla di smart working, invece, si fa riferimento alla possibilità di esercitare la propria professionalità a distanza, sia nel settore pubblico che in quello privato. Lo smart working è continuativo anche per tutti i giorni della settimana ed è da considerarsi una tipologia contrattuale.
Lo smart working è regolato dalla legge 81 del 2017: definisce cosa sia lo smart working e assicura la parità di trattamento di tutti i lavoratori, ma ad oggi risultai piuttosto lacunosa.
Per questo è solitamente consigliato anche fare riferimento al Decreto Riaperture e al Decreto Cura Italia. L’ultima importante normativa di riferimento è del 7 dicembre 2021, il Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile, relativo al settore privato.
Grazie allo smart working i lavoratori possono diminuire lo stress e le spese legate ai tragitti casa-lavoro. In questo modo la giornata lavorativa può risultare più redditizia ed il lavoratore può ritenersi più soddisfatto.
Lavorando da casa diventa più semplice mantenere un equilibrio tra vita privata e vita professionale, perché si ha maggior tempo a disposizione.
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