Pubblicato il 27 gen 2023 • 3 minuti di lettura
La Legge di Stabilità del 2016 ha stabilito un nuovo quadro normativo, che ha introdotto nuove tipologie di fonti di finanziamento di welfare aziendali adattabili, tra cui: il welfare aziendale puro ed il welfare premiale, entrambi a vantaggio di categorie omogenee di lavoratori. Inoltre i sistemi di welfare aziendale possono essere strutturati on top e tassati solo oltre una certa soglia.
In questo articolo definiamo meglio cosa intendiamo per welfare puro e welfare premiale, quale normativa li regoli e quale sia la loro modalità di tassazione.
Incominciamo.
Non esiste un regolamento specifico per il welfare puro perché si tratta di una serie di servizi che l’azienda decide volontariamente di erogare ai propri dipendenti. In generale, le imprese possono prendere come riferimento normativo le leggi che regolano il welfare aziendale.
Per la normativa sugli strumenti di welfare aziendale, il principale punto di riferimento è il Testo unico delle imposte sui redditi, conosciuto come TUIR, all’interno del quale sono fissate le linee guida per il sostegno delle aziende ai loro dipendenti.
Con gli articoli 51, 95 e 100 il TUIR stabilisce che le aziende debbano distribuire i benefit in modo omogeneo, senza alcun tipo di distinzione e a prescindere dalla retribuzione del singolo dipendente.
Il welfare premiale è un’altra fonte di finanziamento del welfare, a favore di una o più categorie omogenee di lavoratori. Si tratta della forma più evoluta di welfare aziendale, perché prevede l’erogazione di servizi e benefit ai dipendenti in base al raggiungimento di determinati obiettivi futuri. Dunque è un sistema che incoraggia e premia l’impegno dei collaboratori e di conseguenza migliora la loro motivazione e produttività. Contribuisce a creare un ambiente di lavoro positivo e conferire all’impresa l’immagine di un luogo attraente agli occhi dei nuovi talenti, oltre che fidelizzare quelli già assunti.
Le aziende possono sviluppare dei percorsi graduali verso questo tipo di sistema ed avere più piani di welfare attivi contemporaneamente.
I piani di welfare aziendale possono essere strutturati on top: prevedono l’erogazione ai dipendenti di servizi aggiuntivi e di benefit, a prescindere dalla loro retribuzione fissa e variabile.
Con questo sistema i benefit ed i servizi vengono definiti in modo specifico dalla singola azienda, la quale, in base alle sue esigenze ed obiettivi interni, decide anche in che modo erogarli.
Tra i vari servizi da integrare all’interno di un piano di welfare aziendale on top ricordiamo: l’assistenza sanitaria, l’offerta di percorsi di crescita professionale, il work life balance, ad oggi elemento molto ricercato dai nuovi talenti, l’accesso a strutture sportive quali palestra, piscina, corsi di yoga, e qualsiasi benefit volto a migliorare la vita dei dipendenti.
Il welfare aziendale strutturato on top aiuta le aziende a creare un luogo di lavoro positivo e conferire all’azienda la reputazione di un buon datore di lavoro.
I servizi del welfare aziendale on top sono soggetti a tassazione per i dipendenti, i quali devono includere nel loro reddito imponibile il valore dei benefit di cui hanno usufruito. Tuttavia esiste un limite al valore dei benefit da tassare: in Italia è pari a 258,23€ per ogni mese di utilizzo del benefit.
I benefit come l’assistenza sanitaria o per l’infanzia, invece, possono essere soggetti ad una tassazione agevolata o esserne completamente esenti.
I servizi del welfare aziendale on top sono deducibili per le aziende a seconda del tipo di benefit erogato. Le regole di tassazione dei servizi offerti attraverso un piano di welfare on top possono essere consultate sulla base delle leggi fiscali italiane.
Con il regolamento aziendale, definito dal datore di lavoro in favore dei propri dipendenti, le PMI possono introdurre piani di welfare aziendale in modo più facile e veloce. Il welfare aziendale puro permette di offrire crediti di welfare di diversità entità a specifiche categorie omogenee di lavoratori, senza rivolgersi alla totalità della popolazione aziendale.
La modalità di erogazione dei servizi di un piano di welfare aziendale puro si basa sulla valutazione dei risultati ottenuti fino al momento presente, tralasciando quelli futuri.
Il welfare puro, per poter essere erogato, non necessita di accordi territoriali o di accordi sindacali. Ciò che serve è soltanto un Regolamento aziendale interno.
Grazie ad un buon piano di welfare puro puoi beneficiare di tutti i vantaggi economici che esso comporta e allo stesso tempo sostenere il benessere dei tuoi dipendenti.
Il tipo di tassazione legato ad un piano di welfare aziendale dipende dal tipo di benefit che l’impresa decide di erogare. Se il valore del benefit o del servizio offerto è inferiore a 258,23€, per ogni mese di utilizzo, non è soggetto a tassazione e dunque non concorre al reddito imponibile del lavoratore.
Esistono poi dei servizi, come l’assistenza sanitaria, che possono essere esenti dalla tassazione o ottenere un’agevolazione.
Il welfare aziendale può essere erogato come aggiunta a ciò che è già previsto per il lavoratore oppure come parte integrante della sua retribuzione.
I lavoratori possono usare il welfare aziendale per beneficiare dei servizi offerti. Il datore di lavoro può mettere a disposizione dei propri dipendenti un portale web da cui scegliere i benefit offerti ed usufruirne in base alle proprie esigenze.
I benefit del welfare aziendale variano notevolmente a seconda dell’azienda e dei suoi obiettivi, dunque è importante informarsi su quali servizi siano disponibili.
Autore
Articolo scritto da
Ti è piaciuto l’articolo?