Pubblicato il 7 nov 2020 • 5 minuti di lettura
Lo zinco è un minerale essenziale che possiamo trovare in natura: è l'elemento chimico che corrisponde al numero atomico 30, con simbolo Zn.
La sua importanza per la salute è centrale e sempre più riconosciuta. Infatti, grazie alle sue proprietà benefiche, quest'ultimo viene inserito nei farmaci, negli integratori ma anche nei cosmetici.
Vediamo dunque che effetti produce sull’organismo, in che cibi è contenuto, qual è la dose da giornaliera consigliata e cosa considerare nella scelta un buon integratore di zinco.
Lo zinco è il secondo minerale più abbondante nel corpo dopo il ferro che possiamo trovare in diverse cellule.
Tale minerale rappresenta uno di quei complessi enzimatici necessari per il corretto funzionamento di alcuni ormoni. In particolare, ha un ruolo centrale nella crescita e nella divisione cellulare, nella rigenerazione delle ferite e riparazione dei tessuti, nonché nella degradazione dei carboidrati.
Ancora, lo zinco è necessario per il corretto funzionamento del sistema immunitario e di alcuni sensi, quali olfatto e gusto.
Nel periodo di gravidanza e nei primi anni di vita dei bambini, mantenere i corretti livelli di zinco è fondamentale poiché quest'ultimo riveste un ruolo cardine nel corretto sviluppo del feto.
In commercio, esistono diversi tipi di integratori di zinco, che si differenziano in base alle proprietà e agli usi. In particolar modo, lo zinco viene utilizzato per via delle sue numerose proprietà antibatteriche, antivirali, antiossidanti ed antidepressive.
Vediamo quali sono i diversi tipi di zinco esistenti in natura e come distinguerli in base alle loro proprietà.
Tra le forme di zinco più diffuse troviamo lo zinco gluconato, conosciuto maggiormente per le sue proprietà antinfiammatorie.
Quest'ultimo viene solitamente usato come rimedio per combattere il raffreddore (in forma di spray nasale) o - previa prescrizione medica - per la riduzione di infezioni dell’apparato riproduttivo maschile.
Così come accade per lo zinco gluconato, anche lo zinco acetato è usato per le sue proprietà antinfiammatorie, dunque per la riduzione dei sintomi influenzali e l’acceleramento della guarigione di alcune ferite.
È anche conosciuto come medicinale volto al trattamento del morbo di Wilson, in quanto aiuta a prevenire l’assorbimento intestinale del rame (sempre dopo richiesta e prescrizione medica).
Oltre ad aiutare nella prevenzione di un deficit di zinco, lo zinco solfato ha principalmente proprietà antibatteriche: riduce anche l’acne e aiuta nella rigenerazione di ferite e ustioni.
Questo tipo di zinco è generalmente indicato per il trattamento di carenza di ferro durante la gravidanza e l’allattamento.
Lo zinco policonato è conosciuto per le sue proprietà antiossidanti e sembra essere la migliore in relazione al grado di assorbimento da parte dell’organismo.
Aiuta nella prevenzione dei radicali liberi, grazie alla sua capacità di aumentare l’attività antiossidante dell'organismo.
Questa forma di zinco si lega all’orotato ed è la forma più diffusa in commercio. Si caratterizza per l'alta bio-disponibilità dello zinco naturale e ha un’azione antiossidante contro i radicali liberi.
Lo zinco citrato - insieme a quello picolinato - è una delle forme di zinco che l’organismo riesce ad assorbire più facilmente.
Ora che conosci le diverse varianti in di zinco e quali sono generalmente le sue funzioni nell’organismo, vediamo insieme i benefici derivanti dalla sua assunzione.
Lo zinco è un micronutriente indispensabile per una moltitudine di aspetti legati al benessere dell’organismo.
Di seguito riportiamo quelli di cui esistono evidenze scientifiche.
Lo zinco è in grado di migliorare la funzionalità del sistema immunitario ed aumenta la risposta antinfiammatoria dell’organismo.
Un grave deficit di zinco va a compromettere le funzioni immunitarie, mentre un deficit lieve o moderato - pur non essendo grave - può comunque danneggiare la funzione dei macrofagi e dei neutrofili, l’attività dei linfocita NK e quelle complementari.
Lo zinco aiuta a mantenere l’integrità della pelle e della mucosa delle membrane. Pazienti con ulcere alle gambe hanno un anormale metabolismo dello zinco e di conseguenza un basso livello dello stesso.
Queste ulcere alla pelle vengono solitamente curate attraverso l’utilizzo di integratori di zinco, anche se - lo ribadiamo - in tali casi è sempre e comunque necessario rivolgersi ad un medico che possa prescrivere il trattamento migliore per la cura dell'infezione.
Una della risposta antinfiammatoria non adeguata non riesce a contrastare le infezioni come dovrebbe, lasciando che i microrganismi proliferino liberamente.
Un buon integratore di zinco aiuta, invece, ad evitare eventuali carenze del minerale e ad attenuare la diarrea e i suoi sintomi, andando a diminuire la durata e severità della diarrea stessa, prevenendone l’insorgenza.
Lo zinco viene spesso utilizzato per migliorare la salute della pelle e per il trattamento di comuni condizioni, quali ad esempio, l'acne.
L’utilizzo di integratori è efficace per quelle condizioni di acne legate a processi infiammatori.
I disturbi al sistema cardiovascolare sono la causa di circa il 30% delle morti nel mondo.
In questo senso, alcune ricerche sottolineano come l’assunzione di integratori allo zinco possa ridurre alcuni fattori rischio che portano a problemi al cuore, diminuendo, inoltre, il livello dei trigliceridi e del colesterolo e la pressione sistolica del sangue.
Inoltre, lo zinco agisce positivamente anche sulla salute dell'apparato riproduttivo maschile, aumentando in numero di spermatozoi nel seme.
Se si è in una condizione di carenza di zinco, durante il periodo di sviluppo si potrebbe essere soggetti ad un ritardo nel processo stesso, riscontrare perdita di appetito, nonché problemi al sistema immunitario.
In casi più severi, si può riscontrare perdita dei capelli, diarrea, ritardo nello sviluppo sessuale, impotenza, ipogonadismo negli uomini e lesioni agli occhi e alla pelle. Altri effetti negativi potrebbero essere perdita di peso, anormalità nel gusto, stanchezza mentale e guarigione ritardata delle ferite.
Si possono riscontrare carenze del minerale nelle diete di tipo vegetariano e vegano, dunque in quelle diete in cui non è previsto il consumo di carne, che è una delle principali fonti di zinco.
Inoltre, queste diete sono caratterizzate in modo abbondante da legumi e cereali, i quali, come precedentemente accennato, sono invece fonte di inibizione contro l’assorbimento di zinco.
In questi casi, è bene consumare maggiormente prodotti integrali lievitati, in quanto la lievitazione degrada parzialmente l’acido fitico, oltre che rivolgersi ad un nutrizionista.
Le persone che consumano molto alcol hanno poi un basso livello di zinco, in quanto l’etanolo riduce l’assorbimento intestinale del minerale e aumenta l’escrezione dello stesso attraverso l’urina.
Ma qual è la quantità di zinco necessaria da assumere per far sì che questo svolga all’interno del nostro organismo le funzioni benefiche descritte sopra, evitando invece gli effetti negativi?
Qui sotto trovi una tabella della Società Italiana di Nutrizione Umana con delle indicazioni di quelle che dovrebbero essere le dosi giornaliere di zinco.
Inoltre, se si è in un periodo di gravidanza allora il fabbisogno sarà di 11 mg e di 12 mg durante il periodo di allattamento.
Naturalmente queste dosi sono solo indicative ed è necessario richiedere sempre e comunque il parere di un medico prima di acquistare ed assumere un integratore di zinco.
Vediamo ora quali sono le risorse di zinco esistenti in natura e in commercio.
Moltissimi alimenti contengono zinco. Le ostriche hanno il più alto contenuto di zinco rispetto a tutti gli altri cibi. Per quanto riguarda quelli più comuni nelle varie diete, carni rosse e pollame ne contengono il miglior quantitativo.
Altre buone risorse di questo micronutriente sono i fagioli, le noci e alcuni tipi di frutti di mare, come granchi e aragoste, farine integrali, cereali e latticini.
L’acido fitico contenuto in pane integrale, cereali, legumi e altri cibi, si lega allo zinco e ne inibisce l’assorbimento. Per questo motivo, lo zinco disponibile in questo tipo di alimenti non si presta bene all’assorbimento da parte dell’organismo rispetto a quello contenuto in altri cibi.
Di seguito riportiamo la tabella con le 10 migliori fonti alimentari di zinco e la relativa quantità presenti in 100 grammi di prodotto.
Come già detto, lo zinco può essere assunto anche con supplementi.
Gli integratori in commercio includono diversi tipi di zinco, come quello gluconato, zinco acetato, zinco solfato.
La percentuale di zinco elementare contenuto varia in base alla forma. Per esempio, per quanto riguarda lo zinco solfato, il 23% corrisponde a zinco elementare.
Non esistono ricerche che dimostrano se esiste una possibile differenza nell’assorbimento, disponibilità e tollerabilità tra le diverse forme di zinco.
In ogni caso, prima di procedere all'acquisto, è sempre opportuno richiedere il parere di un medico e cercare di seguire una dieta sana ed equilibrata, che sia di per sé già sufficiente a fornire tutti i nutrienti, vitamine e sali minerali di cui il corpo ha bisogno.
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