Pubblicato il 27 lug 2022 • 6 minuti di lettura
Fare formazione in azienda significa investire sulla crescita personale e professionale dei lavoratori, per far emergere in loro il meglio di sé e contribuire ad un ambiente produttivo e sereno. Il valore della formazione aziendale sta aumentando: sempre più lavoratori e professionisti ne riconoscono l’importanza, poiché desiderano esprimere i propri talenti ed ottenere i migliori risultati grazie a una crescita continua.
Le aziende possono scegliere la formazione aziendale come strumento per fidelizzare e trattenere i lavoratori a fronte della loro necessità di spostarsi. Infatti secondo uno studio Harvard Business Review il 33% dei nuovi assunti inizia a cercare un nuovo impiego entro 6 mesi dall’assunzione. Inoltre, non manca la necessità di formazione continua per stare al passo con la Digital Transformation che tocca ogni azienda che voglia sopravvivere all’evolversi delle tecnologie.
In questo articolo analizzeremo i vantaggi e le modalità della formazione aziendale ed anche le tipologie di formazione che possono essere messe in atto, in base alle necessità. Inoltre non mancheranno consigli e indicazioni per tutti i datori di lavoro che desiderano portare valore e sviluppo per la loro azienda e per le persone da cui è composta.
L’organizzazione della formazione in azienda spetta solitamente all’ambito delle Risorse Umane. Per ottenere un efficace sistema di formazione bisogna cominciare dall’analisi delle necessità e quindi dalla definizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere. L’analisi deve essere basata sulle esigenze aziendali in termini di gestione del lavoro e di produttività, ma anche e soprattutto sulle necessità dei lavoratori. Attraverso colloqui one-on-one, di gruppo e questionari mirati è possibile scoprire quali sono i punti chiave del benessere o del disagio dei lavoratori, per poter agire verso un’eventuale soluzione.
Con questi dati si possono individuare le necessità aziendali inerenti a diversi ambiti, come quello organizzativo che riguarda gli obiettivi aziendali che dovranno essere perseguiti dal gruppo. Non va sottovalutato l’ambito individuale e personale, che riguarda la formazione dei singoli lavoratori, sia sotto il punto di vista di skill specifiche per la loro mansione, sia di crescita personale. Questo aspetto si collega all’ambito della salute aziendale, perché contribuisce a creare un ambiente positivo. I lavoratori formati in tal senso possono costruire un team collaborativo, in grado di affrontare e risolvere i problemi.
Altrettanto importante è l’ascolto di ogni necessità professionale, ossia l’insieme di strumenti e competenze necessarie per svolgere le proprie mansioni in maniera efficace e soddisfacente.
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Gli obiettivi ottenuti dalle analisi iniziali possono essere semplicemente confrontati con i principi dell’acronimo S.M.A.R.T., creato dall’economista Peter Drucker (Le sfide del Management del XXI Secolo, 1999) e qui descritto:
Una volta stilati e definiti gli obiettivi della formazione è necessario capire con quali metodologie si vogliono raggiungere. In generale è meglio fare affidamento a una formazione aziendale innovativa, che mette insieme diverse modalità di insegnamento e permette di seguire al meglio le necessità di apprendimento dei partecipanti. In molti casi può essere utile anche effettuare una fase finale di verifica o esposizione dei contenuti appresi, per confermare l'efficacia della formazione.
Ciascun componente dell’azienda può trarre benefici diretti dalla formazione. Come già accennato, avviare percorsi del genere è un vero e proprio investimento per il benessere aziendale. La formazione in azienda non è dedicata soltanto ai lavoratori, ma anche a chi svolge mansioni manageriali. In questo caso, affinare le capacità di gestione del personale e delle priorità può portare a dei grandi miglioramenti.
Tra i più importanti vantaggi che si possono trarre da una formazione in azienda, evidenziamo il miglioramento dell’efficacia delle attività, con obiettivi raggiunti in minor tempo e minore occorrenza di problematiche e errori. Grazie alla formazione aziendale interna specifica ogni lavoratore può apportare soluzioni ai problemi legati alla sua mansione, creando così un workflow più lineare e semplice. Con dei nuovi strumenti si può quindi ottenere una maggiore soddisfazione dalle attività quotidiane e diminuire lo stress e la frustrazione.
La crescita personale permette la scoperta e la messa in pratica dei talenti personali: punto chiave per eccellere e per essere un elemento di qualità all’interno del complesso aziendale. Da ciò si può ottenere una grande motivazione individuale che porta a produttività e fidelizzazione. Insieme ad altri benefit o elementi di welfare, si può così diminuire drasticamente il turnover e avvicinarsi sempre di più ad avere un team affiatato e stabile.
Con la conoscenza e la consapevolezza ottenute attraverso la formazione, ogni lavoratore può essere coinvolto negli obiettivi aziendali. L’inclusione dei partecipanti può portare ad avere una visione d’insieme molto più dettagliata e quindi comprendere meglio il fine della propria mansione. ll lavoratore coinvolto riesce ad interiorizzare e apprendere i processi in maniera più efficace.
Alcune tipologie di formazione in azienda possono anche permettere di apprendere le cosiddette soft skill, come approfondiremo poco più avanti. Grazie a queste, il lavoratore può migliorare la sua comunicazione, la gestione dello stress e del tempo nello svolgimento di ognuna delle sue mansioni.
La formazione del personale si può incentrare su diversi aspetti, come già analizzato. Le due categorie principali sono quelle delle soft skill e delle hard skills.
Con soft skill si intendono tutte quelle capacità e competenze trasversali, non specifiche. Sono incluse la comunicazione, la gestione delle priorità, il problem solving, la gestione dello stress e le capacità organizzative.
La formazione in tema di soft skills può essere un ottimo punto di partenza per alleggerire i lavoratori dal punto di vista dello stress. Grazie a nuovi strumenti e competenze si può creare un miglior rapporto con il lavoro e con l’ambiente circostante. È sempre più importante considerare anche le soft skill digitali, utili per poter usare i fondamentali strumenti digitali necessari alla comunicazione e alla condivisione delle risorse.
Le hard skill sono invece le competenze tecniche necessarie per svolgere le specifiche mansioni assegnate. Ad esempio un corso di lingua può essere considerato come formazione di hard skills. Ogni ruolo è legato ad un set molto particolare e unico, in stretto contatto con le inclinazioni e l’esperienza del lavoratore. Alcune tra le hard skills più importanti includono anche la capacità di utilizzo di eventuali software gestionali, necessari all’interno di molte aziende.
Fare formazione in questo ambito significa avere lavoratori sempre più competenti, pronti a rispondere alle esigenze aziendali e stimolati nella creatività, grazie all’ampliamento e all’aggiornamento delle loro conoscenze.
Queste competenze possono anche essere insegnate nell’ambito del team building. Si tratta di attività di gruppo svolte in un ambiente solitamente non lavorativo, che permettono di migliorare la coesione del team e insegnare strategie e metodi più funzionali per la collaborazione e la comunicazione.
La formazione che non può mai essere sottovalutata è quella dedicata ai nuovi dipendenti. Chi entra a far parte dell’azienda riceve sempre una formazione aziendale interna sulle principali mansioni e le procedure da svolgere. Può essere fondamentale anche un training iniziale sulle soft skill, sia per verificare le competenze del nuovo lavoratore, sia perché si allinei con le più importanti linee guida aziendali. Durante il periodo di inserimento può fare la differenza anche soffermarsi sui processi di apprendimento e su eventuali feedback.
Scegliere una tipologia di formazione aziendale innovativa è davvero importante e si può basare su principi di blended learning, che mettono insieme diverse modalità e percorsi. Ad esempio si possono alternare lezioni frontali, lezioni online, attività interattive o esperienze sul campo (learning by doing).
Chi ha il compito di guidare questo tipo di formazione può determinare il successo delle attività, attraverso una scelta ben accurata. Un buon insegnante, che sia anche leader e motivatore, può essere in grado di portare la massima efficacia nelle lezioni e nei risultati ottenuti.
Tra i migliori metodi di insegnamento e formazione che sono resi disponibili negli ultimi anni si possono trovare sicuramente quelli gestiti all’interno di un learning management system. Questo permette ai lavoratori di accedere in maniera semplice alle risorse disponibili attraverso alcune modalità di apprendimento più coinvolgenti e funzionanti.
Spesso, si utilizza il metodo della gamification per ottenere i migliori risultati. Questo prevede che vengano inclusi badge, livelli da superare e punti da accumulare, per rendere coinvolgente e divertente l’apprendimento, senza mai banalizzarlo eccessivamente.
Tra le altre pratiche di apprendimento e formazione non possono mancare:
Formare i lavoratori significa offrire loro corsi e lezioni base perché possano svolgere con efficienza i loro ruoli. Le aziende che decidono di investire sulla formazione possono scegliere di aiutare i lavoratori a sviluppare anche competenze trasversali per la gestione del lavoro e una migliore comunicazione all’interno del team.
La formazione in azienda è l’insieme di corsi e attività il cui fine è insegnare ai lavoratori. I contenuti della formazione si possono distinguere in due categorie: soft skills (competenze personali e relazionali) e hard skills (competenze tecniche specifiche).
Il punto di partenza di un piano di formazione è la valutazione degli obiettivi da raggiungere, ponendosi una serie di domande: si vuole migliorare l’efficienza? C’è necessità di avere un clima più sereno? Bisogna imparare a usare un nuovo software? In base alle esigenze individuate si può scegliere poi il percorso formativo più efficace, anche in collaborazione con coach e insegnanti professionisti.
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