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Pubblicato il 21 lug 2022 • 5 minuti di lettura
Con un’assicurazione sanitaria aziendale i lavoratori possono essere assicurati in caso di necessità che non rientrano tra quelle dell’assicurazione del sistema pubblico. Questo tipo di assicurazione può essere permanente o relativa ad alcuni periodi o ad alcune mansioni.
Il lavoratore avrà una spesa minore: dovrà solo fornire un contributo ogni mese, perché è il datore di lavoro a farsi carico del pagamento del premio. Non mancano però anche numerosi benefici per il datore di lavoro.
Ecco come funziona l’assicurazione sanitaria aziendale e perché sceglierla.
I vantaggi di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria aziendale sono molti. Per il datore di lavoro esistono benefici di carattere economico: la polizza sanitaria aziendale è caratterizzata da una deducibilità prevista dalla legge. Inoltre è considerata di grande rilevanza nella costruzione di un piano di welfare aziendale.
Invece il lavoratore, grazie a una polizza sanitaria aziendale, ha un risparmio relativo ai contributi Inps e può anche godere di una copertura sanitaria più ampia rispetto a quella fornita dalla sanità statale.
La deducibilità sulla polizza sanitaria aziendale è un beneficio che le aziende dovrebbero prendere in considerazione. Infatti grazie a questo sistema si possono diminuire le spese di tassazione e avere così un risparmio.
Nel caso dell’assicurazione sanitaria aziendale il contributo è deducibile dal reddito d’impresa. Questo significa che ciò che l’azienda ha speso per l’assicurazione sanitaria nel corso dell’anno va dedotto dal totale del reddito. In tal modo la tassazione è calcolata su una base imponibile minore e di conseguenza la percentuale da pagare sarà minore.
Secondo la legge italiana le aziende devono versare sia il contributo dell'assicurazione sanitaria scelta, sia un contributo di solidarietà all’Inps, ovvero il 10% di ciò che è stato speso presso l’ente assicurativo scelto dall'azienda.
Nel caso dell’assicurazione sanitaria aziendale obbligatoria, le aziende con più di nove dipendenti devono versare l’8% sui contributi a loro versati, come tassa di previdenza.
Solo secondo determinate condizioni la polizza sanitaria si può considerare parte del welfare aziendale. Esistono tre specifiche assicurazioni che rientrano nel welfare secondo l’art. 51 del TUIR (testo unico delle imposte sui redditi): le polizze contro il rischio infortuni e il rischio morte (TCM), le polizze contro il rischio di perdere l’autosufficienza (Long Term Care o LTC) e le polizze contro l’insorgenza di una malattia grave (Dread Disease).
Nel caso in cui l’azienda scegliesse una mutua privata, o un fondo assicurativo al posto dell’assicurazione sanitaria, allora avrebbe direttamente accesso ai vantaggi fiscali legati alla polizza sanitaria welfare aziendale.
Quando un’azienda sottoscrive un’assicurazione sanitaria può scegliere in che modo condividerla con i propri lavoratori. Esistono diverse tipologie di accordi o contratti. Facciamo degli esempi: si può scegliere un contratto assicurativo collettivo o di gruppo, il quale implica l’obbligo di sottoscrizione da parte di ciascuno dei lavoratori dipendenti.
Si può anche scegliere una soluzione unilaterale, che lascia ad ogni lavoratore la volontà di adesione. In questo tipo di contratto l’azienda e il lavoratore definiscono quali percentuali di contributo spettano a ciascuno e quali quote di partecipazione i lavoratori devono versare regolarmente. Grazie a questo tipo di assicurazione si possono avere delle importanti agevolazioni economiche per l’assistenza sanitaria.
Così il lavoratore può accedere a strutture sanitarie non pubbliche e ricevere un’assistenza più veloce e spesso più efficiente.
A seconda della franchigia accordata, l’assicurazione sanitaria può coprire le spese e permettere al lavoratore di tornare in uno stato di salute in tempi brevi. Il datore di lavoro ha un notevole vantaggio: i lavoratori malati sono assenti per meno tempo.
Come già accennato, l’adesione del lavoratore a questo tipo di polizze non è sempre automatica né obbligatoria. Esiste l'assicurazione sanitaria obbligatoria per i dipendenti: nel caso in cui l’azienda per cui lavori avesse già sottoscritto un’assicurazione prima del tuo impiego, con la presenza di un contratto collettivo, allora sarai automaticamente inserito nell’elenco degli assicurati e dovrai pagare il dovuto contributo.
Per il lavoratore non è uno scenario svantaggioso, perché potrà avere rimborsi e prestazioni sanitarie migliori, eventuali agevolazioni fiscali ed anche una copertura più ampia rispetto a quella del sistema nazionale.
I datori di lavoro che scelgono l'assicurazione obbligatoria possono applicare delle eccezioni per alcuni lavoratori come gli stagisti o i dipendenti a tempo determinato.
Per scegliere questa tipologia di contratto con gli enti assicurativi bisogna seguire determinati criteri: il contratto assicurativo deve essere firmato con un ente accreditato. Per ottenere la deduzione fiscale e dunque avere il massimo delle agevolazioni e dei vantaggi, esistono dei limiti importanti.
Abbiamo analizzato tutti i dettagli relativi al caso in cui un dipendente dovesse sottoscrivere una polizza sanitaria obbligatoria. Se invece un lavoratore scegliesse di stipulare una polizza a livello personale, potrebbe ottenere vantaggi altrettanto interessanti.
Infatti se si aderisce a una società di mutuo soccorso, è possibile detrarre il costo della polizza al 19% fino a un massimo di 1300 euro, Nel caso delle compagnie di assicurazione queste agevolazioni non possono essere applicate, tranne che in alcuni casi.
Ad esempio con una polizza contro il rischio di perdere l’autosufficienza (LTC) si può avere il 19% di detrazione fino a 1300 euro. In ogni caso, le spese mediche sono sempre detraibili, anche se risarcite dall’assicurazione.
Accanto alle polizze per i dipendenti, esistono anche molte possibilità di contratti specifici per i dirigenti, persone chiave e quadri. Ad esempio sono piuttosto diffuse le polizze per gli infortuni. Si tratta di polizze generalmente a sé stanti che vanno stipulate in maniera separata rispetto alle assicurazioni sanitarie dedicate ai dipendenti.
Una valida alternativa alla classica assicurazione sanitaria è sicuramente la scelta di un cosiddetto fondo sanitario integrativo o mutua privata, la cui caratteristica principale è quella di essere enti senza scopo di lucro. Per questo motivo le loro attività portano agevolazioni fiscali sotto forma di detrazioni, ed anche sotto forma di deduzioni.
Queste deduzioni si applicano fino all'importo massimo di 3.615,20 euro, che corrisponde a circa 700 euro di risparmio finale.
Coloro che sottoscrivono un’assicurazione presso una mutua privata sono considerati soci e non clienti e non possono quindi essere esclusi dal contratto in base alla volontà dell’ente. Questo non è sempre valido per le assicurazioni sanitarie in cui la compagnia ha il potere di recedere per aumento dei rischi o per eccessiva sinistrosità.
Le aziende possono scegliere di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria aziendale in aggiunta all’assistenza sanitaria nazionale. Inoltre in base alle decisioni aziendali, ogni dipendente o lavoratore può avere la possibilità di scegliere se aderire o meno alla sottoscrizione assicurativa. Gli accordi in merito sono regolati da contratti collettivi o di gruppo.
Il costo di un’assicurazione sanitaria aziendale può variare in maniera rilevante in base a molti fattori. Tra questi c’è sicuramente la tipologia di contratto di cui si necessita, con le relative coperture. A seconda dell’attività dell’azienda e della valutazione dei rischi, si potrebbe avere necessità di alcune coperture specifiche che potrebbero influire sul premio in maniera significativa.
Un’azienda può decidere di affidarsi a un’assicurazione sanitaria per fornire una maggiore copertura ai propri dipendenti. Una volta sottoscritto il contratto, l’azienda può avere diritto ad alcune agevolazioni fiscali, quali la detraibilità e la deducibilità della polizza sanitaria aziendale. Nel caso di un infortunio, una malattia o un incidente, è la polizza aziendale che procede alla copertura delle spese sanitarie, anziché l’ente previdenziale statale. Inoltre ci si può appoggiare alle strutture convenzionate con l’assicurazione per abbattere in partenza il costo della prestazione sanitaria di cui si ha bisogno.
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