Tassazione straordinari 2023: scaglioni e normative

welfare

welfare

Tassazione straordinari 2023: scaglioni e normative

di Chiara Buongiorno  - 

13/09/2023

' di lettura

Le aziende, che si trovano in situazioni urgenti o hanno particolari esigenze di produzione, possono richiedere ai propri collaboratori di prolungare le ore lavorative. Il dipendente che svolge gli straordinari ha diritto in busta paga di una maggiorazione retributiva, che come quella ordinaria è soggetta a tassazione. 

1
La tassazione per gli straordinari nel 2023 

Per un’azienda è importante che i propri collaboratori rispettino l’orario lavorativo concordato, che deve sempre essere espresso con chiarezza. L’obiettivo principale è far sì che ogni singolo dipendente non lavori né meno, né di più di quanto stabilito. Ci sono comunque delle volte in cui è proprio il datore di lavoro a richiedere di svolgere le attività lavorative anche oltre le ore prefissate. Nel momento in cui il lavoratore accetta la richiesta, in questo caso si parla di straordinari.

Il Decreto Legislativo 66/2003 ha stabilito che il normale monte ore settimanali di lavoro corrisponde a 40. Questo non può superare in media le 48 ore, includendo anche quelle di lavoro straordinario. Ricordiamo che il ricorso alla prestazione di lavoro oltre l’orario prestabilito può essere ammesso solo in seguito a un accordo tra le parti e che nel suo complesso non può essere maggiore delle 250 ore annuali. 

Per queste ore di lavoro aggiuntive è prevista una retribuzione ulteriore rispetto a quella abituale. Ciò ovviamente varia a seconda del numero di ore,  ai momenti nell’arco della giornata in cui sono svolte, e se esse avvengono in un giorno di festa. Mentre le imposte sul reddito che ne scaturiscono dipendono dallo scaglione a cui si appartiene. 

Come abbiamo detto il lavoro straordinario va calcolato a parte e implica una maggiorazione retributiva, che viene stabilita sulla base del contratto collettivo e di conseguenza del settore a cui afferisce il dipendente. A questa si aggiunge, in alcuni casi, la possibilità da parte della risorsa di usufruire di riposi compensativi. 

Ecco di seguito uno specchietto utile con degli esempi: 

  1. .Il CCNL Commercio e Terziario; prevede una maggiorazione del 15% per un’eccedenza tra la 41ma e la 48ma ora settimanale; del 20% per le ore eccedenti alla 48ma ora; del 30% per i giorni festivi; del 50% per le ore notturne
  2. .Il CCNL Cooperative sociali: prevede una maggiorazione del 15% per i giorni festivi diurni; del 30% per i giorni festivi diurni e notturni; del 50% per i giorni festivi notturni

Dunque come si nota fare straordinari per i dipendenti conviene in termini economici, perché aumenta la loro retribuzione lorda. Allo stesso tempo però rischia di farli passare negli scaglioni IRPEF successivi e di conseguenza dover pagare più tasse. Infatti la tassazione per gli straordinari dipende dal reddito lordo percepito dal dipendente. Per calcolare l’importo complessivo delle tasse da trattenere dalla sua busta paga è necessario fare una proiezione su base annuale, sulla quale poi viene applicata l’aliquota IRPEF in base allo scaglione a cui si fa riferimento.

Ci sono dei casi in cui il reddito del lavoratore rientra in uno scaglione più basso rispetto a quello calcolato. Capita dunque che il dipendente ha diritto a riavere le somme pagate in eccesso.  

tassazione straordinari 2023
2
La tassazione degli straordinari con contratto Part-time

Per contratto part-time si intende un rapporto di lavoro subordinato con orario ridotto rispetto a quello a tempo pieno. Possiamo distinguere:

  1. .Part-time orizzontale: si lavora tutti i giorni della settimana ma a orario ridotto
  2. .Part-time verticale: si lavora a tempi pieno, ma solo in alcuni giorni della settimana, alcune settimane del mese o alcuni mesi dell’anno
  3. .Part-time misto: si svolge combinando le due tipologie precedenti

Se necessario e se concordato in anticipo con la risorsa, il datore di lavoro può richiedere una prestazione aggiuntiva. Nel momento in cui tale aumento delle ore di lavoro da svolgere è contenuto all’interno delle ore full-time, si parla di lavoro supplementare. Qualora invece la prestazione aggiuntiva va a superare l’orario full-time previsto dal contratto collettivo, si parla di lavoro straordinario. 

Per capire come funziona la tassazione degli straordinari con contratto part-time bisogna premettere che sia il lavoro supplementare, sia il lavoro complementare sono entrambi disciplinati dalla contrattazione collettiva. Questa stabilisce la maggioranza retributiva spettante a ogni risorsa. 

Ad esempio per il CCNL del settore Terziario è previsto un aumento della retribuzione pari a:

  1. .Il 15% per un’eccedenza della 41ma e della 88ma ora settimanale
  2. .Il 20% per un’eccedenza della 48ma ora settimanale
  3. .Il 30% per i giorni festivi
  4. .Il 50% per il lavoro notturno

Tali somme erogate sono totalmente imponibili ai fini contributivi e fiscali. Ciò vuol dire che sono soggette alle trattenute per i contributi INPS e alla tassazione IRPEF a carico del lavoratore. Dunque la tassazione degli straordinari previsti da un contratto part-time si svolge in modo simile a quella del lavoro ordinario. In generale però la prima risulta più elevata rispetto alla seconda, poiché le ore di lavoro sono pagate con una tariffa maggiore. 

Ricordiamo quanto sia importante per un datore di lavoro consultare sempre un commercialista o un esperto in materia fiscale per poter ottenere informazioni precise e aggiornate in merito alla tassazione del lavoro straordinario, rispetto al proprio contesto specifico. 

tassazione straordinari part-time
3
Scaglioni per la tassazione degli straordinari 

Il sistema fiscale italiano si basa su una progressività delle aliquote, per la quale il valore di un’imposta aumenta all’aumentare del reddito del singolo lavoratore. Per quanto riguarda la tassazione degli straordinari, essa segue gli stessi scaglioni fiscali previsti per il lavoro ordinario. 

Vediamo quali sono le aliquote IRPEF per il reddito complessivo:

  1. .23% per redditi fino a 15.000 euro
  2. .27% per redditi superiori a 15.000 euro fino a 28.000 euro
  3. .38% per redditi superiori a 28.000 euro fino a 55.000 euro
  4. .41% per redditi superiori a 55.000 euro fino a 75.000 euro
  5. .43% per redditi superiori a 75.000 euro

Dunque per calcolare la conseguente tassazione sugli straordinari bisogna sommare il reddito del lavoro straordinario a quello complessivo del singolo lavoratore. Su tale somma poi va applicata l’aliquota corrispondente. 

Facciamo un esempio per semplificare il concetto: supponiamo che un dipendente abbia un contratto part-time che gli garantisca un reddito annuo complessivo di 20.000 euro. Il lavoratore ha svolto straordinari per un importo di 5.000 euro durante tutto l'anno. Di conseguenza il suo reddito totale corrisponderebbe a un valore di 25.000 euro. Dunque da un lato la parte dei redditi fino a 15.000 euro sarebbe soggetta all'aliquota del 23%, mentre dall’altro la parte dei redditi tra 15.000 euro e 25.000 euro (5.000 euro) sarebbe soggetta all'aliquota del 27%.

WELLBEING IN AZIENDA

Scopri le nostre soluzioni di Corporate Wellbeing in un'unica soluzione. Abbonamenti Sportivi, Supporto Psicologico, Nutrizione e tanto altro.

autore

Chiara Buongiorno